«La più compiuta attuazione della Via della Seta non si esaurisce nella Belt & Road Initiative di impronta cinese. Mancava finora una visione forte da parte europea, capace di integrare e bilanciare punto di vista e interessi provenienti dall’Asia. Tale è il contributo strategico che viene oggi da Trieste, porto dall’animo internazionale come dimostrano i numerosi capitali stranieri già presenti, tra cui Turchia, Svizzera, Danimarca, Ungheria, solo per citarne i principali».
Così Zeno D'Agostino, presidente dell'Autorità portuale del Porto di Trieste, ha salutato l'accordo che porterà uno dei maggiori operatori della logistica europei, la tedesca Hhla (HHLA – Hamburger Hafen und Logistik AG), a diventare, entro l'anno, azionista di maggioranza con il 50,1% della PLT, la piattaforma logistica del bacino di Trieste, una delle più grandi opere marittime costruite in Italia negli ultimi 10 anni, che si inaugura oggi nel capoluogo giuliano, presenti il ministro allo sviluppo economico Stefano Patuanelli e Angela Titzrath, ceo di Hhla.
«Questo è il traguardo atteso da decenni in cui nord e sud Europa fanno sintesi dal punto di vista portuale e strategico, in un’alleanza che unisce Italia e Germania», ha insistito D'Agostino, pur sottolineando che l’Authority giuliana non è parte attiva dell’accordo, ma avrà il compito di verificare tutti gli step autorizzativi e attuativi che ne seguiranno.
«Trieste, primo porto d’Italia per volumi totali e traffico ferroviario, ha nel destino le sue radici storiche, con questo investimento sulla piattaforma logistica, ritrova appieno il bacino naturale di sbocco Centro-Nord europeo che già in passato ha fatto grande il porto franco», ha concluso il presidente, che è la mente strategica dietro allo sviluppo dello scalo e della zona economica speciale che si è costituita alle spalle di Trieste, rendendolo il terminal italiano oggi più competitivo sulla Via della Seta marittima dei flussi commerciali dalla Cina all'Europa.
Infatti due grandi gruppi cinesi delle infrastrutture e della logistica, China Communication Construction Company e China Merchant, si sono interessati alla possibilità di avere una base operativa nel porto, senza al momento concludere, attratti dalla favorevole logistica del porto e soprattutto dai suoi collegamenti, via ferrovia, con i mercati dell'Europa centrale.
«Il terminal ci offre la possibilità di intercettare nuovi flussi di merci in mutamento e di partecipare attivamente alla loro evoluzione. Con questa operazione ribadiamo le nostre ambizioni e la nostra volontà di crescita internazionale. Al tempo stesso intendiamo rafforzare ulteriormente i nostri terminal di Amburgo attraverso investimenti in impianti e tecnologie», ha spiegato Angela Titzrath.
Attualmente Plt è partecipata dalla società di spedizioni Francesco Parisi, dall’impresa di costruzioni Icop e dall’interporto di Bologna, che hanno sviluppato il terminal su un'area di 28 ettari, dotato di un doppio attracco e raccordo ferroviario e una concessione di durata trentennale all’interno della zona franca di Trieste.
Nella zona meridionale sono attualmente in costruzione le strutture per la movimentazione di container e roll-on/roll-off che dovrebbero entrare in funzione entro la prossima primavera portando la capacità del terminal Plt a circa 300 mila Teu, 90 mila unità ro-ro e 700 mila tonnellate di carico generale.
Con un investimento di oltre 150 milioni di euro, reso possibile dall’apporto finanziario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale per 99 milioni di euro, il progetto della Piattaforma Logistica è stato ulteriormente rafforzato con la recente firma dell’Accordo di Programma del Ministero dello Sviluppo Economico, per l’attuazione del progetto di riconversione industriale e sviluppo produttivo nell’area della ferriera di Servola.
L’accordo mira a rilanciare il comprensorio industriale dove sorgeva l’altoforno, spento nei mesi scorsi, dopo 123 anni di attività. L’obiettivo è far nascere al posto della ferriera un polo logistico sostenibile a servizio del porto e dell’economia del territorio con investimenti in 5 anni per un totale di 98 milioni.
Il progetto prevede che sull’ex area a caldo della ferriera si svilupperà il raccordo ferroviario della stazione di Servola, che potrà accogliere treni completi da 750 metri, nonché uno snodo autostradale diretto sulla Grande viabilità.
Saranno anche poste le basi per il successivo avvio dei lavori del Molo VIII, previsto dal Piano regolatore portuale approvato nel 2016. Si tratta di un ulteriore investimento di oltre 400 milioni di euro, che rappresenterà uno degli sbocchi di lavoro più importanti per il territorio della Regione, dando lavoro a circa 500 addetti.
Hhla ha sede ad Amburgo, primo porto ferroviario d’Europa, principale porto della Germania, situato sul fiume Elba, e terzo porto europeo, dopo Rotterdam e Anversa. La società tedesca è quotata in Borsa, e ha nella città di Amburgo con il 68,4%, il socio di maggioranza assoluta, mentre il 31,6% è flottante. Con 6.300 dipendenti, movimenta 7,5 milioni Teu ed esprime un fatturato di 1,3 miliardi di euro. Attualmente ha in corso investimenti in quattro terminal del porto di Amburgo, un terminal a Odessa in Ucraina e uno a Tallinn in Estonia. (riprodusione riservata)