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Noli marittimi in forte calo tra Cina e Stati Uniti, si raffredda la domanda

Le tariffe di trasporto dalla Cina alla costa occidentale degli Stati Uniti si sono attestate a 9.585 dollari a container la scorsa settimana, con un calo del 34% rispetto all'inizio dell'anno e del 50% rispetto a un anno prima, secondo l'indice Freightos Baltic, ma sono ancora 4 volte tanto i livelli pre-pandemia


22/06/2022 18:55

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale

Le tariffe di spedizione dalla Cina agli Stati Uniti si sono abbassate, negli ultimi mesi, a seguito della scelta di alcuni importatori nazionali di ridurre gli ordini a causa degli elevati livelli di scorte e dell'incertezza sulle scelte di spesa dei consumatori.

Le tariffe di trasporto dalla Cina alla costa occidentale degli Stati Uniti si sono attestate a 9.585 dollari a container la scorsa settimana, con un calo del 34% rispetto all'inizio dell'anno e del 50% rispetto a un anno prima, secondo l'indice Freightos Baltic. I prezzi dei noli, comunque, restano quattro volte superiori a quelli del giugno 2020 e gli osservatori del settore prevedono che rimarranno al di sopra dei livelli pre-pandemici almeno fino al 2023.

L'attività nei porti statunitensi è comunque sostenuta, in quanto gli addetti alla gestione dei container raccolgono gli ordini dei rivenditori che prenotano la merce per la stagione dei saldi del back-to-school e per le festività di fine anno. I porti di Los Angeles e Long Beach, in California, i due maggiori gateway per l'import statunitense, hanno movimentato complessivamente 936.937 container il mese scorso, il volume mensile più alto dal maggio 2021.

Le catene di approvvigionamento sono state scosse negli ultimi due anni a causa della pandemia e dei forti cambiamenti nelle abitudini di acquisto dei consumatori. All'inizio della crisi sanitaria, i rivenditori e le altre aziende hanno iniziato a fare incetta di scorte, poiché i consumatori, sostenuti dai loro risparmi e dagli stimoli governativi, hanno aumentato gli acquisti di beni.

L'aumento del volume degli ordini ha contribuito a spingere le tariffe di trasporto marittimo e i profitti delle compagnie di navigazione a livelli record. Tuttavia, ha anche esacerbato i colli di bottiglia dei porti e la carenza di container, treni merci, camionisti e spazi di magazzino. Alcune aziende hanno tagliato gli ordini ai fornitori.

Rivenditori come Target e Walmart hanno a che fare con un eccesso di magazzino. I livelli delle scorte dei retailer sono aumentati in termini di valore in dollari, ma il rapporto tra scorte e vendite rimane basso a causa della domanda dei clienti, secondo la National Retail Federation, un'associazione di categoria.

«Finché i consumatori continueranno a comprare a un ritmo record, i rivenditori dovranno continuare ad accumulare prodotti per soddisfare i livelli elevati di domanda», ha dichiarato Matthew Shay, amministratore delegato della Nrf.

Le prospettive di mantenere l'attività ai livelli attuali, però, sono incerte. Il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale hanno tagliato le loro previsioni sulla crescita economica globale a causa della guerra in Ucraina, delle recenti chiusure di Covid-19 in Cina e dell'aumento dei prezzi di cibo ed energia.

Secondo le compagnie di navigazione e gli operatori dei terminal, i volumi dei container in entrata nei 10 maggiori porti statunitensi sono diminuiti in media del 25% da maggio. Gli operatori portuali stanno gradualmente liberando i loro depositi di container e la fila di navi in attesa di attraccare fuori Los Angeles e Long Beach è scesa a 22 navi la scorsa settimana rispetto alle 109 di gennaio, secondo la Marine Exchange of Southern California. (riproduzione riservata)


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