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Industria

Cdp farà da garante dei nuovi rapporti tra Italia e Cina

Nel corso del Business Forum italo-cinese ci saranno accordi propedeutici all'emissione di Panda bond da parte della spa del Tesoro. La raccolta delle obbligazioni in yuan servirà a finanziare lo sviluppo delle imprese italiane nella Repubblica popolare. Centrale la presenza di State Grid nell'azionariato di Cdp Reti, società che controlla Terna e Snam


20/03/2019 22:58

di Mauro Romano - Class Editori

Cdp perno dei rapporti Italia-Cina
Fabrizio Palermo

Sarà un compito di sostegno allo sviluppo delle aziende italiane in Cina quello di Cassa Depositi e Prestiti in occasione della visita del presidente cinese Xi Jinping in Italia. Nell'ambito del Business Forum italo-cinese coprieseduto proprio dall'amministratore delegato di Cdp, Fabrizio Palermo, assieme a presidente di Bank of China,Chen Siqing, la spa del Tesoro stringerà accordi propedeutici all'emissione del suo primo Panda bond. Cassa è in attesa di ricevere l'autorizzazione delle autorità cinesi all'emissione.  Il progetto era stato anticipato da MF-Milano Finanza lo scorso 8 marzo. 

L'emissione obbligazioni denominate in renminbi ha preso forma da tempo a Via Goito. Se ne era parlato per la prima volta a novembre 2017, in occasione di un summit sulla Belt&Road Initiative organizzato da Confindustria a Milano, quando l’attuale amministratore delegato di Cassa, Fabrizio Palermo, ricopriva il ruolo di direttore finanziario. 


Lo scorso agosto, nell’ambito della missione in Cina del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, lo stesso Palermo aveva firmato un accordo preliminare di collaborazione con Bank of China, che riguardava il sostegno alle esportazioni, il finanziamento di progetti infrastrutturali e di sostenibilità ambientale.

L’operazione che si sta delineando permetterebbe invece a Cdp di dare seguito a uno degli obiettivi dei protocolli firmati con Intesa SanPaolo lo scorso agosto e con Unicredit il 21 febbraio, per favorire l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese mettendo a disposizione linee revolving rispettivamente da 200 milioni e da 300 milioni di euro, anche attraverso strumenti in yuan.

Due progetti che si inseriscono nella strategia di internazionalizzazione e spinta alla crescita dell’export prevista dal piano industriale 2019-2021 di Cdp, presentato lo scorso dicembre e che mette a disposizione 83 miliardi di euro a sostegno delle imprese.

Nel ruolo di Cassa quale garante dei nuovi rapporti industriali e commerciali tra Roma e Pechino fa perno anche a presenza di State Grid of China, con partecipazione del 35% in Cdp Reti, che a sua volta controlla il 29,8% di Terna, oltre al 30% di Snam e Italgas. 


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