E' la Cina a garantire la continuità per EssilorLuxottica, assieme alla rete di impianti e laboratori connessi in tutto il mondo. Gli stabilimenti produttivi hanno temporaneamente sospeso la loro attività in Italia e in altre località minori, mentre sono tornati a pieno regime nella Repubblica popolare, con scorte di magazino sufficienti sottolinea il gruppo dell'occhialeria nato dalla fusione tra l'italiana Luxottica e la francese Essilor.
Tuttavia il gruppo ha annunciato l'outlook per il 2020 e lanciato un warning sui ricavi alla luce dell'evoluzione dell'emergenza sanitaria scatenata dal coronavirus. Le guidance del l'anno in corso erano di un +3/5% per le vendite a cambi costanti e riflettevano solo l'impatto del Covid-19 visto in Cina e in alcuni altri mercati principalmente nel SudEst Asiatico. Per Equita i target 2020 erano a rischio tanto che la sim già lo scorso 9 marzo ha incorporato nelle sue stime uno scenario di crescita dei ricavi pari a zero e di conseguenza un calo degli utili con una normalizzazione della domanda nel 2021.
Il settore dell'ottica, e in particolare delle lenti, è un settore molto resistente: se la vista cambia, hai bisogno di nuovi occhiali", ha spiegato il vicepresidente esecutivo, Hubert Sagnieres, alla tv francese BFM Business, aggiungendo che l'attività del gruppo è strettamente legata alla riapertura dei negozi nei paesi come l'Italia, la Spagna e la Francia, dove i rivenditori hanno dovuto chiudere mentre i governi cercavano di contenere la pandemia.
Crescono infatti le attività e-commerce e non presentano ordini arretrati, mentre i negozi in Europa e Nord America stanno rispettando le misure di chiusura temporanea dell'attività che i governi locali hanno messo in atto, mentre le piattaforme e-commerce dell'azienda continuano a funzionare in tutto il mondo.
Sagnieres ha anche assicurato che EssilorLuxottica ha una forte posizione di liquidità, dopo aver iniziato l'anno con circa 6 miliardi di euro in mano. Il gruppo potrebbe attingere ad altri 4 miliardi di euro, se necessario, ha detto Sagnieres, precisando che EssilorLuxottica non ha ancora preso una decisione sul dividendo. Molte società francesi stanno subendo pressioni da parte dei sindacati per rinunciare a pagare agli azionisti le cedole durante la crisi del coronavirus.
La Cina è uno dei maggiori centri produttivi di montature per il gruppo (circa il 40% della produzione) nonché per tutta l'industria, osseva Equita, aggiungendo che Luxottica dispone anche di capacità produttiva low cost in Brasile, ma di capacità non comparabile (la sim stima meno del 10%). Il resto della capacità produttiva è principalmente in Italia.
La Repubblica popolare, va ricordato, ha rappresentato il vero ago della bilancia per la buona riuscita delle nozze tra Essilor e Luxottica celebrate ufficialmente nell’ottobre dello scorso anno, operazione che ha consentito di creare il leader mondiale assoluto nel campo dell’occhialeria.
Tra le molteplici condizioni sospensive previste tra le pieghe dei contratti che hanno legato il gigante francese delle lenti visive al gruppo delle montature fondato da Leonardo Del Vecchio presente nel Paese dalla fine degli anni Novanta, il via libera da parte dei regulatori di Pechino rappresentava infatti quella cruciale ed è stata anche l’ultima in ordine di tempo a venir meno, nel luglio 2018. (riproduzione riservata)