Gli yacht Ferretti guardano a Taranto per un nuovo hub della cantieristica. "L’insediamento del gruppo Ferretti a Taranto sarebbe per il territorio una grande opportunità di sviluppo e di riconversione economica per il nostro tessuto imprenditoriale" commentava il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delegata agli investimenti, Mario Turco.
Già all'inizio di aprile l'esponente del governo ha avuto un colloquio con Alberto Galassi, amministratore delegato di Ferretti Group (controllato dal colosso cinese Weichai), per la valutazione di misure a sostegno del comparto nautico. Si parla di un polo produttivo per la costruzione di scafi e sovrastrutture in vetroresina e carbonio e di un centro di ricerca impegnato nello studio di modelli e stampi nell'area dell'ex yard Belleli, adibita negli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso al varo di piattaforme petrolifere.
Abbandonata per anni fu inserita nell’area Sin di Taranto e prima di essere riutilizzata a fini produttivi o portuali doveva essere messa in sicurezza. Una soluzione, quella dell'arrivo di Ferreti, salutata con favore dalla Confindustria, non altrettanto dall'opposizione di centro-destra, critiche sull'ingresso di investitori d'Oltremuraglia nelle infrastrutture portuali italiane.
Tra i piani del gruppo anche l'acquisto di un centro di produzione nel Tirreno. Mancato l'approdo a Piazza Affari nello scorso autunno, il gruppo non ferma però l'espansione. Il gruppo ha chiuso il 2019 con un valore della produzione di 698,4 milioni di euro (+4,4% rispetto all'anno precendente), ricavi a 649 milioni (in crescita del 6,5%) e un ebidta adjusted a 62,2 milioni (+16,3%).
Nel business plan al 2021 ci sono in pipeline 27 modelli per tutti i brand del gruppo, saliti a otto con l’acquisto del (solo) marchio Wally già di proprietà di Luca Bassani: operazione definita attraverso una procedura concorsuale al tribunale del Lussemburgo.
Almeno dal 2009 il gruppo Weichai ha avviato una strategia di espansione globale che assieme a Ferretti (società che oltre al marchio omonimo ha in portafoglio brand come Riva e Pershing) ha visto le acquisizioni di Baudouin in Francia, di Kion e Linde Hydraulics in Germania, di Dematic e Psi negli Stati Uniti, di Ceres in Inghilterra e Ballard in Canada, raggiungendo un fatturato globale di 31 miliardi di euro. (riproduzione riservata)