Crescita a doppia cifra per la Rossa in Cina Continentale, Hong Kong e Taiwan. I numeri del 2019 indicano un incremento delle consenge del +20,3%. Nel resto dell'Asia e del Pacifico la crescita è stata invece del 12,9%, del 15,85 nella regione Emea, mentre nelle Americhe il Cavallino sconta un calo del -3,3%. Andamenti che riflettono le scelte di riequilibrio geografico operate dalla casa di Maranello in funzione del ritmo di introduzione dei prodotti e delle liste di attesa.
Sebbene nel 2019 ebitda e utile non abbiano non superano le attese, la Ferrari ha comunque alzato i target 2020, come previsto. Nel corso dello scorso anno le vetture consegnate hanno superato per la prima volta la soglia di 10mila raggiungendo le 10.131 unità, con un incremento di 880 unità o del +9,5% rispetto all'anno precedente. Questo risultato è stato trainato da un aumento pari al 11,2% delle vendite dei modelli a 8 cilindri (V8) e da un incremento pari al 4,6% dei modelli a 12 cilindri (V12).
Le consegne in forte aumento della Ferrari Portofino e della 812 Superfast, unitamente alle prime consegne della F8 Tributo e delle Ferrari Monza SP1 e SP2, sono state in parte compensate dai minori volumi della famiglia 488, con la fine del ciclo di produzione della 488 GTB e della 488 Spider in parte controbilanciata dalla 488 Pista e dalla 488 Pista Spider.
Un trend che ha permesso ai ricavi netti della Rossa di salire a fine 2019 a 3,8 miliardi, con una crescita del +10,1% e del +8,2% a cambi costanti, oltre le attese del consenso a 3,745 miliardi. Più nel dettaglio, l'aumento dei ricavi da automobili e parti di ricambio a 2,9 miliardi (+15,4% o +13,4% a cambi costanti) è stato sostenuto dalla crescita dei volumi della 488 Pista e della 488 Pista Spider, della Ferrari Portofino, della 812 Superfast e dalle prime consegne della F8 Tributo.
Un contributo positivo alla crescita dei ricavi è venuto anche dalle Ferrari Monza SP1 e SP2 e dai programmi di personalizzazione. Tale incremento è stato in parte compensato dal calo delle vendite della 488 GTB e della 488 Spider, e dal venir meno delle consegne dei modelli LaFerrari Aperta e Ferrari J50 effettuate nel 2018.
Il persistente calo dei ricavi dalla vendita di motori: 198 milioni, -30,3% a cambi costanti, ha spiegato la società, rispecchia la diminuzione delle consegne a Maserati. Mentre i ricavi da sponsorizzazioni, proventi commerciali e relativi al marchio (538 milioni, +6,4% o +4,3% a cambi costanti) hanno evidenziato un aumento grazie ai maggiori ricavi generati dalle attività di Formula 1. (riproduzione riservata)