E’ pronto il varo dell’operazione-borsa per Ferretti. Il gruppo nautico controllato dal colosso cinese Weichai (86%) e partecipato dall’industriale Piero Ferrari e dal fondo AdTech ha avviata la macchina per l’approdo a Piazza Affari entro metà ottobre. Così ieri è stata definita la forchetta di prezzo che oscilla tra 2,5 e 3,7 euro.
Un valutazione alquanto ampia che ora deve essere analizzata con attenzione dal mercato. Anche se l’offerta globale è destinata esclusivamente agli investitori istituzionali italiani e internazionali. Questa forchetta, come annunciato ieri dalla società guidata dall’ad Alberto Galassi, assegna un valore pre-aumento di capitale compreso tra 627 milioni e 928 milioni e corrispondente a una capitalizzazione post ricapitalizzazione oscillante tra 727 milioni e 1,076 miliardi.
Ora però bisognerà attendere la risposta del mercato per una società che ha definito una opvs per un ammontare totale di 87 milioni, corrispondenti a circa il 30% del capitale sociale.
Anche se l’obiettivo iniziale del gruppo Ferretti era e forse lo è ancora lo sbarco sul segmento Star, per il quale occorre una soglia minima di flottante del 35%. Traguardo raggiungibile molto probabilmente con l’esercizio della greenshoe che avranno le banche collocatrici. Nel dettaglio, le azioni oggetto di offerta sono rappresentante da 40 milioni di titoli derivanti dalla ricapitalizzazione e da altre 47 milioni oggetto della vendita da parte della controllante Ferretti International Holding e dal socio Investments.
Va detto che Weichai e Piero Ferrari manterranno la maggioranza del gruppo e che il managemtent, capitanato da Galassi, avranno un 5%. Oggi durante la conferenza stampa di presentazione dell’ipo saranno illustrati i progetti di crescita previsti per il medio periodo della società che ha chiuso il primo semestre con ricavi 358 milioni (+6,5%) e un portafoglio ordini di 653 milioni (+19%), mentre il 2018 si era chiuso con un fatturato in crescita a 669 milioni, un mol in calo a 53,4 milioni e un utile di 30,7 milioni.
A gestire il collocamento sono i global e jointbookrunner Barclays, Bnp Paribas, Mediobanca e Ubs. Mentre Bper agirà in qualità di co-manager. Lo Studio Pedersoli ha assistito la società e gli azionisti venditori. (riproduzione riservata)