Lu-Ve ha presentato una proposta vincolante per l'acquisto di un ramo d'azienda di Italia Wanbao ACC (WACC), attualmente in amministrazione straordinaria.
La proposta prevede la completa riconversione industriale delle attività, per ampliare la produzione di scambiatori di calore statici per banchi frigoriferi, condizionamento d'aria, chiller e pompe di calore, già realizzati da Lu-Ve nella fabbrica di Limana (Belluno).
A fronte di risultati 2021 record, con un fatturato prodotti in crescita del 23,1% a 483,1 milioni e un portafoglio ordini a 180,2 milioni, più che raddoppiato rispetto allo scorso anno, Lu-Ve accelera i propri piani di espansione.
Con questa operazione, la società punta ad ampliare la propria base produttiva, rendendo l'attività dello stabilimento di Mel conforme e coerente con il core business del gruppo, istallandovi linee di produzione di scambiatori di calore. Inoltre, la vicinanza dei siti produttivi di Mel e di Limana permetterebbe di ottimizzare la gestione della logistica dei due stabilimenti, con la possibilità di creare un centro logistico unico, che affiancherà i poli produttivi già esistenti in Repubblica Ceca, Polonia, Russia, India e USA.
A marzo 2020 Italia Wanbao-Acc aveva avuto accesso alla procedura di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi ai sensi della cosiddetta legge Prodi-bis. Per la prima volta una società a partecipazione pubblica cinese aveva richiesto di accedere a questa tipologia di procedura in Italia. La procedura è finalizzata a consentire la continuità aziendale per la salvaguardia di quasi 300 posti di lavoro.
Wanbao era arrivata a Belluno nel 2014, nel mezzo dalla campagna di acquisizione in Europa portata avanti dalle imprese cinesi in giro per l'Europa. Lo stabilimento di Belluno sarebbe dovuto diventare "il più importate insediamento produttivo in Europa di un grande gruppo indipendente nel settore dei compressori". Un anno prima il gruppo, nato nel 2003 quando Electrolux esternalizzò la componentistica cedendo il ram a fondi, aveva dichiarato insolvenza. (riproduzione riservata)