Prende forma il “campus dell’auto elettrica” della joint-venture sino-statunitense Silk-Faw nella frazione di Gavassa, comune di Reggio Emilia. L’intervento delineato e proposto alla città da Silk-Faw, ha spiegato il vicesindaco Alex Pratissoli presentando il progetto alla Commissione Uso e assetto del territorio, presenta caratteri distintivi strategici per la crescita qualitativa del nostro territorio. Il gruppo individua, infatti, il proprio core business nella progettazione e produzione di auto elettriche e ibride di alta gamma, prodotto ad oggi ancora assente nella Motor Valley emiliana. I presupposti di solidità industriale sono dati dai partner coinvolti e in particolare dalla presenza di un brand leader come Hongqi riferimento per un mercato, quello asiatico, che da solo rappresenta il 50% del mercato dei beni di lusso.
“Va sottolineato inoltre il fatto che, per la prima volta, ingenti capitali stranieri non si propongono per una acquisizione di aziende locali, bensì per realizzare un investimento green field da 1,3 miliardi di euro con una prospettiva di medio-lungo periodo. L’elevato valore aggiunto della produzione, l’impegno dell’azienda ad una alta occupabilità con oltre 1.000 nuove assunzioni di cui il 30% laureati e la qualità del lavoro sono altri temi caratterizzanti la proposta di progetto industriale, che prevede altresì un forte investimento in tecnologia avanzata ad elevata componente di ricerca e sviluppo a cui sarà destinato quasi il 40% dell’intero”, ha aggiunto il vicesindaco.
L’Accordo di programma rappresenta la cornice amministrativa dell’investimento ed è stato ampliato all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia (Unimore), alla Fondazione Its Maker e alla Fondazione per la formazione universitaria a orientamento professionale (Fup) con l’obiettivo di attivare, in accordo con l’azienda, investimenti rilevanti sulla formazione di nuovi tecnici laureati e digital maker in grado di arricchire ulteriormente l’offerta di personale qualificato, che già oggi esprime la Motor Valley.
Sono stati attivati progetti di ricerca sul powertrain elettrico, le batterie, la connettività e l’interfaccia uomo-macchina. Ulteriori firmatari, ricorda il comune di Reggio Emilia, sono Stu Reggiane spa che, oltre ad aver affittato gli spazi all’interno del Capannone 18 del Parco Innovazione a Silk-Faw per il trasferimento della sede legale e il quartier generale dell’azienda, si propone, in collaborazione con Fondazione Rei-Reggio Emilia Innovazione e la stessa Silk-Faw, di sviluppare un Incubatore destinato alla ricerca e sviluppo in ambito automotive da realizzare presso lo stesso Parco Innovazione.
Il laboratorio, che avrà una dimensione di circa 700 metri quadrati ed un costo complessivo di 1,3 milioni di euro, di cui la metà a carico di Silk-Faw, si collocherà nel capannone a fianco dell’immobile destinato ad ospitare il quarto Polo universitario di Unimore sul digitale. Le attività svolte saranno orientate alla ricerca nei settori della propulsione elettrica e a idrogeno, all’incubazione, accelerazione e sviluppo di start-up e più in generale alle attività di open Innovation nel settore di riferimento.
Infine, Iren Ambiente e Lepida spa, in partnership con Silk-Faw, si sono impegnati rispettivamente a caratterizzare l’Area produttiva di Gavassa come polo integrato dell’economia circolare e ad estendere la Banda ultralarga al nuovo sito produttivo. Gli impegni assunti da Silk Faw con l’Accordo di programma si sostanziano invece nella realizzazione dell’impianto produttivo e nel mantenimento della sua titolarità, attraverso un investimento complessivo di oltre 1,3 miliardi di euro entro il 2028, di cui 500 milioni di euro destinati alla ricerca e sviluppo. (riproduzione riservata)