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Politica

Accelera in settembre l'export cinese, scambi record con l'Italia

Sale ancora l'import dall'Italia, che nei primi 9 mesi di quest'anno è cresciuto del 47%. In totale gli scambi Italia-Cina nel 2021 hanno sfiorato 53 miliardi di dollari, un livello mai raggiunto. La bilancia commerciale cinese supera in settembre 66 miliardi di dollari. Rallentano invece le importazioni


14/10/2021 10:58

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale

Mese dopo mese, le esportazioni cinesi continuano a crescere, ad onta di dazi, pandemia, problemi energetici, aumenti dei costi dei trasporti, denotando una resilienza elevata che contraddice tutte le previsioni degli analisti.

In settembre la crescita in valore è stata del 28,1% su base annuale, accelerando rispetto al 25,6% di agosto. La lettura ha battuto il consenso degli economisti contattati dal Wall Street Journal che si aspettavano un balzo del 21%. In complesso nei primi 9 mesi di quest'anno le esportazioni cinesi sono cresciute del 33% e le importazioni del 32,6%.

L'Italia è il paese in Europa, la cui quota negli scambi con la Cina è salita più rapidamente. Tra gennaio e settembre il made in Italy ha esportato nel Dragone il 47% in più del 2020, in valore 22,8 miliardi di dollari, molto più dell'export nell'intero 2019, che è stato di 13 miliardi di euro, secondo dati Ice. 

La crescita delle esportazioni europee quest'anno in Cina, da gennaio a settembre, ha sfiorato il 28%, mentre la Germania è rimasta sotto la media al 22% e la Francia con un +43%, poco distante dalla performance italiana. Nel complesso gli scambi tra Italia e Cina hanno superato 53 miliardi di dollari, un livello record, contro i 61 miliardi di scambi tra Cina e Francia, e i 171 miliardi di dollari tra Germania e Cina.

Anche l'interscambio della Cina con gli Stati Uniti ha raggiunto livelli record, confermando quest'ultimo il principale partner commerciale del Dragone, con un aumento degli scambi nei primi 9 mesi del 33%. Nel complesso la Cina ha esportato merci negli Stati Uniti per 2.400 miliardi di dollari e importate per 1.900 miliardi.

Il trend di crescita dell'export cinese è in atto dal secondo trimestre dello scorso anno, cioè dal trimestre successivo al primo lockdown dovuto alla pandemia scoppiata a Wuhan, e sta avendo quindi un ruolo cruciale nell'aiutare la seconda economia mondiale a riprendersi dalla crisi pandemica.

Le importazioni in Cina sono invece aumentate del 17,6% a settembre, in forte rallentamento rispetto all'incremento del 33,1% di agosto e al di sotto del rialzo del 19,1% previsto dagli economisti.

Il surplus della bilancia commerciale si è quindi attestato a 66,76 miliardi di dollari, sopra i 58,3 miliardi di agosto e i 50,5 miliardi previsti dagli economisti.

Il portavoce dell'ufficio doganale, Li Kuiwen, ha però messo in guardia, comunicando i dati, sulle prospettive del settore delle esportazioni e ha affermato che la crescita del commercio estero potrebbe rallentare nel quarto trimestre.

«Allo stesso tempo, dobbiamo anche riconoscere che l'epidemia globale è altalenante, l'economia mondiale sta lottando per riprendersi e l'ambiente esterno sta diventando più complesso e duro. Il commercio estero cinese deve ancora affrontare molti fattori di instabilità e incertezza», ha puntualizzato Li.

I trend delle esportazioni e l'aumento del consumo di elettricità in Cina suggeriscono che gli effetti del razionamento energetico sono stati limitati alle industrie ad alta intensità energetica e non hanno frenato l'attività manifatturiera come temuto, secondo l'economista di Capital Economics Julian Evans-Pritchard.

I dati sulle esportazioni di settembre hanno mostrato un aumento generalizzato su tutti i tipi di merci, aggiunge l'esperto, ma la crescita delle importazioni cinesi ha rallentato, con un calo generalizzato su tutti i tipi di beni, tra la carenza di chip e l'attività di costruzione in raffreddamento. (riproduzione riservata)


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