Tra le grandi economie al mondo la Cina potrebbe essere l'unica a evitare la recessione nel 2020. Tuttavia,"con una crescita modesta attesa, potrebbe unirsi al resto del mondo con un trend negativo", ammonisce Atradius nel suo ultimo outlook globale. Per il fornitore globale di assicurazione del credito, quest'anno si registrerà una contrazione del 15% del commercio globale. La recessione interessa infatti le catene di forniture a livello mondiale.
"Sebbene una concreta ripresa economica non sia stata ancora esclusa per il 2021, il ritmo della crescita resterà piuttosto incerto e dipenderà molto da come si agirà in termini di contenimento dei contagi. Il costo economico di questa recessione sarà elevato, dato il suo impatto sui mercati del lavoro, i fallimenti delle imprese e la posizione fiscale dei Paesi", si legge nell'analisi. Per fronteggiare la crisi i governi di tutto il mondo stanno attuando consistenti pacchetti fiscali e una politica monetaria intesa ad aiutare il sistema economico a superare tale recessione nel modo migliore possibile.
Le economie avanzate, secondo le stime, dovrebbero subire il peso della recessione con un calo cumulativo del pil del 6,6%.
"I provvedimenti di lockdown adottati in tutto il mondo, ove necessari, hanno avuto un impatto enorme sull'economia globale. È chiaro tuttavia che la loro efficacia sarà un requisito fondamentale per consentire al mondo di tornare più rapidamente alla crescita", spiega Andreas Tesch, Chief Market Officer di Atradius. "Durante questo periodo eccezionale, un'attenzione particolare alla gestione del credito è essenziale per il successo".
Guardando ai singoi Paesi, il Regno Unito, già gravato dalla sua uscita dall'Unione Europea, sta registrando un declino del 10,8%, mentre non si prevede che l'Eurozona si adegui molto meglio, mostrando un calo del pil dell'8,0%. Si prevede che gli Stati Uniti e il Giappone registreranno cali leggermente meno drammatici rispettivamente del 6,1% e 6,0%.
La Russia, che è stata colpita da Covid-19 mentre si trovava in mezzo ad una guerra dei prezzi con l'Arabia Saudita, è gravemente colpita dal basso prezzo del petrolio, la sua principale fonte di reddito e dai blocchi che spingono la domanda di petrolio. La combinazione di tali fattori ha ridotto le sue previsioni di crescita al -6,2%. Il Brasile ha reagito molto tardi al Covid-19 e ora sta vivendo il più rapido aumento dei contagi di qualsiasi Paese del mondo; dal punto di vista economico, non si prevede un miglioramento, poiché si attende che il PIL diminuirà del 7,5%. Il Messico sta vivendo un calo significativo della domanda da parte dei suoi principali partner di esportazione negli Stati Uniti e in Canada.