Relazioni sino-europee, cooperazione multilaterale, cambiamenti climatici. Sono alcuni dei temi affrontati ieri nel corso della conversazione telefonica tra il presidente del Consiglio, Mario Draghi e il primo ministro della Repubblica Popolare Cinese, Li Keqiang.
Al centro dei colloqui la collaborazione bilaterale e multilaterale, con particolare riferimento al contrasto alla pandemia, alla presidenza italiana del G20 e alla lotta al cambiamento climatico, anche alla luce della co-partnership italiana della COP26 assieme al Regno Unito e della presidenza cinese della COP15 sulla biodiversità.
Pechino, ha ribadito il premier Li è disposta a collaborare con l'Italia per promuovere la cooperazione in diversi settori, tra cui il commercio, gli investimenti, l'energia e il cambiamento climatico. Gli argomenti di attrito non mancano. Di recente il governo presieduto da Draghi ha fatto ricorso al golden power per porre condizioni a contratti con Zte e Huawei, e ha bloccato, ponendo il veto, la cessione di Lpa, azienda, specializzata nello sviluppo di reattori epitassiali utilizzati per la produzione di semiconduttori, alla Shenzhen Investment.
La Cina "si augura che entrambe le parti possano orientare le loro relazioni nella giusta direzione, attenendosi a una mentalità aperta per far avanzare la cooperazione pragmatica e risolvere le differenze attraverso il dialogo e il coordinamento basati sul rispetto reciproco", ha ribadito l'ambasciata cinese a Roma, dando conto del colloquio.
Da parte sua Draghi ha sottolineato l’esigenza di rafforzare e rendere più equi i rapporti economico-commerciali bilaterali. Nella conversazione sono stati richiamati gli strumenti di dialogo già esistenti, nell’ambito dei quali il premier ha auspicato possano essere efficacemente affrontate tematiche sulle quali esistono ancora differenze di opinione.
Particolarmente delicato è il tema dei rapporti tra Bruxelles e Pechino. Al momento la ratifica del trattato bilaterale sugli investimenti è in stallo, dopo le sanzioni incrociate che hanno colpito cinque europarlamentari in risposta alle limitazioni imposte contro funzionari della Regione autonoma dello Xinjiang
Li ha voluto però ribadire che affinché la cooperazione Cina-Ue possa contribuire alla ripresa economica mondiale, Europa e Repubblica popolare dovrebbero collaborare per anticipare la messa in vigore del piano di investimenti. (riproduzione riservata)