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Politica

Export: sale il tetto dei finanziamenti agevolati Simest

La misura va ad aggiungersi alle altre due novità già operative da metà giugno, che vedono per tutto il 2020 le aziende richiedenti esentate dall’obbligo di presentazione di garanzie per accedere al finanziamento ed abilitate a ricevere fino al 40% della somma richiesta a fondo perduto


07/07/2020 13:04

di Mauro Romano - Class Editori

Simest
Pasquale Salzano, presidente Simest

Salgono i nuovi importi massimi dei finanziamenti per l’internazionalizzazione targati Simest. In alcuni casi raddoppiano, rendendo i finanziamenti agevolati più allettanti anche per le MidCap e le grandi imprese.

La misura va ad aggiungersi alle altre due novità già operative da metà giugno, che vedono per tutto il 2020 le aziende richiedenti esentate dall’obbligo di presentazione di garanzie per accedere al finanziamento ed abilitate a ricevere fino al 40% della somma richiesta a fondo perduto (per un massimo a fondo perduto di 100mila euro), con la restante parte da restituire a media-lunga scadenza e a tasso agevolato (pari a luglio allo 0,085% annuo).

Infine, entro l’estate ci sarà l’estensione dell’operatività dei finanziamenti già previsti per Covid-19 anche a progetti intra UE e dall’ampliamento delle spese e della tipologia di imprese finanziabili.

I nuovi importi che sarà possibile richiedere alla società del gruppo Cdp, parte con Sace del polo dell'internazionale, vede gli strumenti di patrimonializzazione passare da 400mila a 800mila euro. Lo strumento, spiega una nota, si trasforma quindi in una vera e propria iniezione di liquidità a medio-lungo termine (6 anni di cui 2 di pre-ammortamento).

Per quando riguarda l'inserimento mercati esteri si passa a 4 milioni di euro dai 2,5 milioni  e potranno essere concessi alle aziende relativamente alle spese di apertura di un negozio, corner, show room, ufficio o centro assistenza post vendita all’estero.

Per gli studi di fattibilità la copertura al 100% delle spese sale da 150 mila a 200 mila euro per studi collegati a investimenti commerciali, e da 300 mila a 350 mila euro per studi collegati a investimenti produttivi.

In materia di e-commerce le imprese che vorranno fruttare le potenzialità del commercio elettronico possono accedere ad un finanziamento che sale da 300mila a 450 mila euro per la realizzazione di una propria piattaforma on-line e da 200 mila a 300 mila euro per l’adesione ad un marketplace fornito da soggetti terzi.

Infine le fiere. Sale da 100 a 150 mila euro il massimale per coprire fino al 100% le spese preventivate per area espositiva, logistiche, promozionali e per consulenze connesse alla partecipazione a fiere/mostre internazionali, incluse le missioni di sistema promosse dal ministero dello Sviluppo economico e dalla Farnesina, organizzate da ICE Agenzia, Confindustria e altre istituzioni e associazioni di categoria. (riproduzione riservata)


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