Riscontri positivi per Gismondi 1754, la società genovese che produce gioielli di altissima gamma, a seguito della “DJWE-Doha Jewellery Watches exibition”, la più importante esposizione dedicata al mondo della gioielleria e dell’orologeria, svoltasi recentemnte a Doha, capitale del Qatar.
Si trattava della prima apparizione dei gioielli Gismondi 1754 in Qatar, primo passo della partnership intrapresa con il Gruppo Alfardan, uno dei più importanti player privati del Qatar, specializzato in vari settori del lusso.
Al termine dell’esposizione, dedicata principalmente ad una clientela retail, la Società ha raccolto ordini per 200mila euro, ma soprattutto, dati gli ottimi riscontri ottenuti, ha ufficializzato l’accordo con il gruppo Alfardan per l’ apertura di un corner Gismondi 1754 presso il department store di Alfardan a Doha, che consentirà al brand genovese di approdare con continuità nel mercato qatarino.
La partnership con Alfardan per il Qatar consente un’ulteriore diversificazione geografica per Gismondi 1754, in una fase contingente che si profila complessa a causa dell’emergenza c oronavirus.
"Stiamo affrontando il momento con consapevolezza e la giusta reattività, in modo da non risentire in modo sensibile degli effetti dell’emergenza Coronavirus e siamo già al lavoro per mettere in campo strategie alternative che ci consentano di ottimizzare e concretizzare le opportunità che il mercato ci sta offrendo", ha spiegato Massimo Gismondi, ceo di Gismondi 1754, "l’accordo con Alfardan ci dà un impulso forte in un paese strategico, così come potenzieremo il canale con gli Stati Uniti. Essere presenti in diversi Paesi nel mondo ci consente di poterci muovere con elasticità e essere reattivi nel recepire i segnali del mercato, confortati dagli apprezzamenti di clienti e concessionari che incrementano la domanda dei nostri gioielli a livello di singole regioni”.
Gismondi ha pianificato un piano di contingency a sostegno del fatturato per il 2020, potendo ad oggi stimare una prevedibile diminuzione dei ricavi del negozio stagionale di Portofino e di quello di Milano, negozio quest’ultimo che, nonostante sia chiuso dal 25 febbraio in ottemperanza ai decreti emessi dal Governo italiano, nei primi due mesi del 2020 ha triplicato le vendite a 44 mila euro, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Il piano prevede il dirottamento di parte dello stock dei suddetti negozi nel mercato statunitense, intensificando la rete vendita americana. Allo stesso tempo, Gismondi ha accelerato il piano per rendere operative le vendite on line anticipandolo a quest'anno e ha quindi avvioato le trattative per la vendita dei prodotti su piattaforme digitali internazionali in modo da rendere operativo il servizio e-commerce già entro questa primavera .
Molto buoni i dati del negozio di Saint Moritz che, pur chiudendo con una settimana di anticipo, tra il mese di gennaio e il 10 marzo 2020 ha registrato un +34% con vendite a 90 mila euro.
“Volevo rassicurare i nostri clienti, i nostri investitori e azionisti”, ha detto Gismondi “che manterremo un’informazione trasparente verso il mercato rispetto all’impatto dell’emergenza in continua evoluzione, comunicando dati precisi e qualificati non appena disponibili".