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Politica

In Italia oltre 19 mila imprenditori cinesi, i più nel commercio

Alla fine di giugno le imprese gestite da non italiani hanno superato le 600 mila unità, grazie a una crescita, nel secondo trimestre dell'anno, di 6.800 unità (+1,1% rispetto al trimestre precedente, il doppio della media delle imprese nello stesso periodo. I cinesi seconda comunità imprenditoriale dopo quella marocchina


26/08/2019 13:40

di Mauro Romano - Class Editori

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Luca Sheng Song (al centro), presidente di Uiic e fondatore di China Power

L'imprenditoria cinese è seconda soltanto a quella marocchina per presenza in Italia. Sono infatti oltre 53mila le imprese individuali cinesi nella penisola, principalmente nel settore del commercio, della manifattura e nella ristorazione. Una presenza forte soprattutto nella pronvincia di Milano. È quanto risulta dall'ultima analisi di Unioncamere e InfoCamere sulle aziende gestite da stranieri.

I dati si riferiscono al secondo trimestre del 2019. Tra aprile e giugno, le imprese di stranieri in Italia hanno superato quota 600mila, in crescita dell'1% sul primo trimestre e con ritmo doppio sulla media delle imprese nel loro complesso. In pratica una impresa ogni dieci. Le due comunità marocchina e cinese sono "distribuite in modo diffuso su tutto il territorio", mentre per altre nazionalità si assiste "a veri e propri fenomeni di clusterizzazione territoriale".

A Milano, per esempio, si concentra quasi la metà della comunità egiziana (43,5% del totale), mentre a Roma ha sede il 40% delle imprese bangladeshi e a Napoli un quinto delle aziende gestite da pachistani. 

Le grandi province, Roma su tutte, sono quelle in cui ha sede il maggior numero di imprese. In termini di crescita, però, realtà minori come Taranto, Brindisi e Terni hanno registrato aumenti marcati. 

Gli stranieri sono soprattutto commercianti. Un'impresa ogni cinque è guidata da imprenditori non italiani e in questo ambito  gli imprenditori cinesi sono oltre 19mila, mentre sono quasi 18mila le imprese manifatturiere del Dragone. 

In Italia li rappresenta, in buona parte, l'Unione Imprenditori Italia-Cina (Uiic) attualmente presieduta Luca Sheng Song, fondatore e ceo di China Power, società di gas ed energia. Nato in Cina nel 1984, arriva in Italia all'età di 5 anni, dopo l'infanzia in Toscana, nel 2000 si stabilisce con la famiglia a Milano, dove si laurea in general management alla Bocconi.

Ha incominciato la carriera in Prysmian, poi è approdato alla consulenza strategica presso Value Partners e all'attività di M&A con Fante Group. Nel 2013 ha fondato, insieme a Marco Jin ed altri soci, China Power, che fornisce gas ed energia con bollettazione e servizi costumer care in lingua cinese, la prima esperienza di questo tipo in tutta Europa.

Gli altri due settori nei quali la presenza è più numerosa sono le costruzioni e la ristorazione. In altri due settori, le imprese di stranieri arrivano a rappresentare un terzo del totale. E' il caso delle 17 mila attività di "confezione di articoli di abbigliamento", pari al 31,4% delle imprese del comparto, e delle 3.400 imprese del settore delle "telecomunicazioni", che sono il 33,2% del totale.


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