Per la prima volta, in Vietnam, la legge Tributaria ha introdotto norme per l’amministrazione tributaria delle attività di e-commerce. ““Per le attività di e-commerce, attività su base digitale e altri servizi prestati da operatori stranieri senza una stabile organizzazione in Vietnam, vige l’obbligo di depositare in Vietnam, direttamente o tramite delega, la registrazione fiscale, la dichiarazione fiscale e il pagamento della stessa, ai sensi delle norme del Ministro delle finanze”, spiega la riforma approvata lo scorso giugno dal’Assemblea nazionale con una maggioranza di oltre il 91% . Come sottolinea però un’analisi della riforma fatta dallo studio D’Andrea & Partners, al momento queste norme di legge sono utilizzate solo come principi e servono da indirizzo per i Ministeri e le agenzie competenti per la prossima emanazione di norme guida dettagliate sulle attività commerciali di e-commerce.
In base alle riforma i i contribuenti hanno il diritto di richiedere alle autorità fiscali l’apposizione del termine per la liquidazione di rimborsi fiscali, di importi fiscali non rimborsabili e per la comunicazione delle motivazioni legali che ne giustificano la non rimborsabilità. Un’altra innovazione riguarda l’applicazione di moderne tecnologie per l’amministrazione tributaria. La maggior parte delle attività e delle relazioni con il fisco dovranno avvenire tramite il portale online dell’Autorità. Sarà disponibile una piattaforma elettronica, accessibile dai contribuenti, per visualizzare e stampare tutti i documenti elettronici inviati tramite il portale online.
La legge, sottolinea ancora D’Andrea & Partner, “perfeziona anche i doveri dei ministeri e delle agenzie centrali riguardo l’amministrazione tributaria, il decentramento e l’ampliamento delle competenze per le decisioni sulla remissione del debito fiscale”.
Infine, la riforma, che entrerà in vigore il prossimo luglio tranne alcune norme a partire dal 2022, esplicita nel dettagli le normative sulle condotte vietate in materia di gestione fiscale. Sono comprese la collusione e il concorso tra contribuenti e funzionari dell’amministrazione fiscale al fine di commettere frodi fiscali, causando intenzionalmente difficoltà ai contribuenti; l’utilizzo di denaro fiscale senza autorizzazione; la dichiarazione fiscale omessa intenzionalmente e impedimento dell’esercizio delle funzioni dei funzionari fiscali; utilizzo il codice fiscale di altra persona o consentire ad altri di utilizzare il proprio codice fiscale in modo illegale; omessa emissione di fatture per la fornitura di beni e servizi o emissione ed uso di fatture illegali.