Le voci sono rimbalzate dalla Farnesina alla missione di Pechino, dove sono state raccolte dal alcuni membri della business community italiana. Al posto di Ettore Sequi, già rientrato a Roma dopo aver affidato l'interim a Giuseppe Fedele, il prossimo capo missione nella capitale della Repubblica popolare dovrebbe essere Luca Ferrari, attuale ambasciatore a Riad.
Raggiunto al telefono da Mf Milano Finanza, l'ambasciatore Ferrari si è trincerato dietro un no comment. Romano, 58 anni il prossimo 28 ottobre, in carriera diplomatica dal 1986, Ferrari dovrebbe terminare il suo mandato a Riad fra pochi mesi, il prossimo marzo, in base alla (quasi) ferrea legge dei 4 anni, che impone la rotazione degli incarichi.
Ma è possibile che il governo voglia accelerare la nomina per non lasciare troppo sguarnita dal titolare la posizione strategica, sul piano politico ed economico, di Pechino, alla vigilia di importanti appuntamenti bilaterali. Il 2020 sarà l'anno delle celebrazioni del cinquantenario del parternariato italo-cinese e l'anno del turismo e della cultura fra Cina e Italia, quindi con una valenza anche economica non indifferente.
Ferrrari inoltre vanta ampi riconoscimenti per l'intraprendenza con cui ha caratterizzato la sua missione a Riad, capitale non facile che ha vissuto un periodo di transizione e di forti tensioni sul piano interno dovute sia alla guerra aperta con lo Yemen sia alle difficolta di bilancio causate dal crollo del prezzi del petrolio.
In questo contesto Ferarri si è dedicato molto ad aprire nuovi canali di relazioni economiche tra i due paesi, incoraggiando le aziende, grandi e piccole, a investire in un paese che si sta aprendo al mondo, ha colossali piani di lavori pubblici e dove l'Italia è apprezzata e ben vista perché è il paese che più ha aiutato, storicamente, il regno saudita a sviluppare l'industria petrolifera.
Un altro motivo che gioca a favore della nomina di Ferrari è che l'anno prossimo l'Arabia Saudita, insiema a Italia e Giappone faranno parte della troika destinata a gestire le riunioni del G20, la cui presidenza è stata assegnata al Regno saudita. Il cambio di ambasciatore a Riad dovrà quindi avvenire prima della fine dell'anno in modo che il capo missione sia nella pianezza delle sue funzioni nel 2020.
Farrari ha servito, all'inizio carriera, nella Segreteria generale della Farnesna e nel 1990 ha partecipato al Gabinetto dell’allora Ministro degli Affari Esteri Gianni De Michelis.
È stato Primo Segretario Commerciale presso l’Ambasciata d’Italia a Mosca nel gennaio 1992, poi Capo della Segreteria dell’Ambasciatore e sovrintende l’Ufficio Affari Sociali, Consolari e Giudiziari, nella stessa sede.
Nel 1995 è stato trasferito all’Ambasciata d’Italia di Washington a capo della Segreteria dell’ambasciatore Ferdinando Salleo e poi è stato capo gabinetto di Lamberto Dini, quando è stato ministro degli esteri.
Nel 2005 è tornato all’Ambasciata d’Italia di Washington con funzioni di Primo Consigliere per gli Affari Politici. Nel gennaio 2008 è promosso al rango di Ministro Plenipotenziario. Ambasciatore in Spagna nel 2009, terminati i fatidici quattro anni è rientrato alla Farnesina come vice direttore generale per la Mondializzazione e le Questioni Globali fino alla sua nomina a Riad, nel marzo 2016.