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Politica

Ue, sleale concorrenza cinese sulla proprietà intellettuale

La Cina ha autorizzato i suoi tribunali a stabilire tariffe di royalty vincolanti a livello mondiale per i brevetti essenziali standard della Ue, senza il consenso del proprietario del brevetto. Secondo la commissione questa decisione ha riflessi negativi sulla concorrenza, in particolare nel campo delle telecomunicazioni


20/01/2025 12:51

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale
Maros Sefcovic, commissario Ue

La Commissione europea ha richiesto consultazioni presso l'Organizzazione mondiale del commercio (Omc) con l'obiettivo di porre fine alle pratiche commerciali sleali e illegali della Cina nel campo della proprietà intellettuale.

Il problema è nato perché la Cina ha autorizzato i suoi tribunali a stabilire tariffe di royalty vincolanti a livello mondiale per i brevetti essenziali standard della Ue, senza il consenso del proprietario del brevetto.

Secondo la Commissione europea, in particolare l'ufficio per il Commercio e la Sicurezza economica, le Relazioni interistituzionali e la Trasparenza, il provvedimento spinge le aziende europee high-tech più innovative ad abbassare le loro tariffe su scala mondiale, dando così ai produttori cinesi un accesso più economico a tali tecnologie europee in modo ingiusto.

Inoltre, la mossa interferisce indebitamente con la competenza dei tribunali dell'Ue per le questioni relative ai brevetti europei. La Commissione è convinta che tali pratiche siano incoerenti con l'accordo dell'Omc sugli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale attinenti al commercio (Trips).

Poiché non è stata raggiunta alcuna soluzione negoziata soddisfacente con la Cina, l'Ue è costretta a richiedere consultazioni come primo passo della procedura di risoluzione delle controversie presso l'Omc, con l'obiettivo di garantire che le sue industrie high-tech, in particolare nel settore delle telecomunicazioni, possano esercitare efficacemente i loro diritti di brevetto e proteggere i loro investimenti nell'innovazione.

Le consultazioni sulla risoluzione delle controversie richieste dall'Ue sono il primo passo nei procedimenti di risoluzione delle controversie dell'Omc. Se non porteranno a una soluzione soddisfacente entro 60 giorni, l'Ue potrà passare alla fase di contenzioso e richiedere all'Omc di istituire un panel per pronunciarsi sulla questione.

«Le vivaci industrie high-tech dell'Ue devono poter competere lealmente e ad armi pari. Laddove ciò non avvenga, la Commissione adotta misure decisive per proteggere i loro diritti. Il settore della ricerca e sviluppo è un motore per l'innovazione che garantisce la leadership dell'Ue nello sviluppo di tecnologie future e deve essere adeguatamente ricompensata», ha dichiarato Maros Sefcovic, Commissario Ue per il commercio e la Sicurezza economica, le Relazioni interistituzionali e la Trasparenza, «contestiamo queste pratiche commerciali sleali presso l'Organizzazione mondiale del commercio». 

La controversia ha un'attienenza diretta con il business dei componentiper i sistemi di telecomunicazioni mobili e in particolare il 5G, dove come è noto i fornitori cinesi Huawei e Zte sono stati banditi da buona parte dei governi europei come fornitori ufficiali delle apparecchiature di base.

I brevetti essenziali standard proteggono tecnologie indispensabili per la produzione di beni conformi a uno standard, come ad esempio il 5G per i telefoni cellulari. Le aziende europee detengono molti di questi brevetti ad alta tecnologia, in particolare nel settore delle telecomunicazioni, il che conferisce loro un vantaggio tecnologico. Fissando tariffe globali per tali brevetti, la Cina ha tentato di costringere le aziende dell'UE a concedere ai produttori cinesi un accesso più economico a quella tecnologia europea.

La pratica dei tribunali cinesi di fissare tariffe globali per i brevetti essenziali standard è collegata a un'altra controversia – quella delle ingiunzioni anti-causa – anch'essa attualmente contestata dall'UE presso l'OMC. Le ingiunzioni anti-causa cinesi di fatto limitano i titolari di brevetti ad alta tecnologia multandoli o sanzionandoli in altro modo se cercano di far valere i loro diritti di proprietà intellettuale tramite un tribunale non cinese. Il panel dell'OMC istituito in quel caso (DS 611) dovrebbe pubblicare un rapporto nel primo trimestre del 2025. (riproduzione riservata)


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