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Provincia / Citta

Fuzhou mette in quarantena le navi di nove Paesi, c'è l'Italia

Lo riporta Bloomberg. Le restrizioni riguarderanno soprattutto le navi provenienti dall’Asia, i cui tempi di navigazione sono più corti. Anche altri porti potrebbero seguire l'esempio


18/03/2020 16:34

di Mauro Romano - Class Editori

Fuzhou
La città di Fuzhou

Anche le  navi in arrivo dall’Italia nel porto cinese di Fuzhou dovranno sottostare a 14 giorni di quarantena obbligatoria.  Le restrizioni, nell’ambito di contenere i casi di ritorno di coronavirus  nella Repubblica popolare, riguarderanno altri otto Paesi. Stati Uniti su tutti, ma anche Francia, Germania, Iran, Corea del Sud , Giappone e Singapore. Il periodo di quarantena partirà da quando la nave sarà salpata da uno dei novi Paesi, scrive l’agenzia Bloomberg.

Fuzhou, nella provincia costiera del Fujian, è il 47esimo porto al mondo.  Le restrizioni riguarderanno soprattutto  le navi provenienti dall’Asia, i cui tempi di  navigazione sono più corti. Il sito specializzato Transport Topics non esclude che a questo punto anche infrastrutture più grandi possano adottare misure di contenimento simili.

Diversi Paesi asiatici, che erano riusciti a porre un freno alla diffusione della malattia, stanno ora assistendo a una seconda ondata di infezioni a causa del rimpatrio di cittadini dagli Stati Uniti e dall'Europa, dove i tassi di infezione stanno salendo.

 Taiwan e Singapore hanno riferito di 23 nuovi casi ieri, raggiungendo i massimi storici da quando il coronavirus è  stato scoperto sulle loro coste più  di due mesi fa. Taiwan, che ora ha 100 casi confermati, a partire da mezzanotte di domani vieterà tutti gli arrivi di turisti stranieri e richiederà ai cittadini di ritorno di mettersi in quarantena a casa per due settimane

Intanto dopo settimane di chiusure, i negozi al dettaglio e gli uffici in Cina hanno riaperto e ripreso l'attività commerciale, mentre alcune scuole hanno annunciato piani di riapertura. Più dell'80% degli 80.894 cinesi contagiati sono guariti, mentre 3.237 sono deceduti, secondo la National Health Commission cinese. 


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