Nei primi sette mesi dell’anno l’Italia è stata il primo partner commerciale dell’Azerbaigian. Il primato emerge dai dati forniti dalle Dogane azere. Tra gennaio e luglio l’interscambio tra la penisola e la repubblica centroasiatica si è attestato a 3,7 miliardi di dollari. L’Italia supera così sia la Turchia sia la Russia, confermando la prima posizione già detenuta nel 2019 e attestandosi tra i principali partner di Baku: sono infatti circa 113 le aziende italiane registrate nel Paese.
"C’è una domanda crescente di attrezzature per la trasformazione, il confezionamento e l'imballaggio degli alimenti, di cui la filiera del food processing e food packaging italiana è leader. E anche qui l’offerta italiana di engineering, macchine, impianti e macchinari può accompagnarne l’evoluzione digitale verso l’Agri-Tech e il Tech-Food", aveva spiegato a inizio anno il presidente dell’Ice, Carlo Maria Ferro intervenendo alla sessione di apertura del Business Forum Italia-Azerbaigian.
Altri comparti di interesse sono i trasporti e le infrastrutture: "Pensiamo ai progetti di connettività intermodale est-ovest che da Baku, nuovo hub logistico regionale sulla via della Seta, arrivino al porto di Trieste come terminal di destinazione in Europa dei flussi commerciali provenienti dall’Oriente attraverso il Caucaso", aggiunge. Mi riferisco poi alle opportunità legate all’ammodernamento della tratta ferroviaria Baku-Tbilisi-Kars, alla riabilitazione della linea Baku-Alyat-Boyuk e all’ampliamento della metropolitana di Baku", aveva aggiunto Ferro.
Complessivamente l’Italia ha investito nel Paese circa 770 milioni di euro, contro gli 1,7 miliardi di investimenti azeri nella penisola, sottolinea la stampa azera.
L’Italia è da diversi anni il primo partner commerciale al mondo dell’Azerbaigian. Nell’ultimo triennio le nostre importazioni sono pressoché raddoppiate in valore, passando dai 2,9 miliardi di euro del 2016 ai circa 5 miliardi a fine 2019, a fronte di esportazioni inferiori ai 300 milioni di euro ed un valore di commesse vinte da aziende italiane intorno ai 7 miliardi negli ultimi 15 anni.
Come sottolinea la Farnesina, la strategia governativa azera mira a trasformare il Paese in un hub commerciale, posizionandosi come crocevia per gli scambi tra Europa e Cina ed Asia meridionale e Russia. “In quest’ottica, le risorse del Paese saranno nei prossimi anni prevalentemente investite in infrastrutture stradali, portuarie e ferroviarie, mentre anche alcune aree del settore non petrolifero, in particolare turismo e agroindustria, beneficeranno di nuovi investimenti”.