Nelle ultime settimane le autorità cinesi hanno avanzato una richiesta nei confronti dei Consorzi di tutela dei prodotti Ig europei, di dotarsi di un rappresentante legale nella Repubblica popolare cinese per potervi svolgere normali attività di promozione dei propri prodotti. La denuncia arriva dagli europarlamentari Paolo De Castro e Herbert Dorfmann, coordinatori rispettivamente dei Socialisti e Democratici e dei Popolari in commissione Agricoltura del Parlamento europeo. Assieme alle colleghe deputate Clara Aguilera (S&D) e Anne Sander (Ppe) hanno presentato un’interrogazione con richiesta di risposta scritta per evitare ulteriori difficoltà commerciali per i consorzi
La richiesta "è in netto contrasto con l’accordo appena entrato in vigore tra Unione europea e Cina”, denunciano gli eurodeputati, La richiesta di Pechino, infatti comporterebbe "un’interruzione immediata delle attività promozionali in territorio cinese, con gravi ripercussioni in termini di visibilità e tutela dei prodotti di qualità europei ed esacerbando una situazione già critica a causa della pandemia da Covid-19”.
In base all'intesa firmata lo scorso 26 settembre, Dop e Igp italiane su cento europee saranno tutelate in Cina. L'accordo, raggiunto in via di principio a fine 2019, prevede il mutuo riconoscimento di cento prodotti a indicazione geografica. Tra i cento prodotti cinesi che entreranno nel registro Ue della qualità ci sono il riso Panjin, diverse varietà pregiate di tè e le bacche di goji Chaidamu. L'accordo prevede l'estensione della lista per proteggere altri 175 prodotti dopo quattro anni dall'entrata in vigore dell'accordo. Con 26 denominazioni, l'Italia è il paese Ue più rappresentato.
“Considerando che questa richiesta si pone in contrasto con la recente entrata in vigore dell’Accordo tra l’Unione europea e la Repubblica popolare cinese sulla cooperazione e la protezione dall’imitazione e dall’uso improprio della denominazione di 200 Indicazioni geografiche europee e cinesi,"– concludono De Castro e Dorfmann – chiediamo alla Commissione di intervenire con le autorità cinesi per chiarire tale situazione, e predisporre misure immediate per salvaguardare la tutela e la promozione delle Indicazioni geografiche italiane ed europee in territorio cinese”. (riproduzione riservata)