È stata recentemente inaugurata a Shanghai la sede cinese dello Studio Marco Piva, realtà che si occupa a livello internazionale di progettazione urbana, architettonica e di interior design. A pochi mesi dal conferimento allo Studio del premio «Capital Elite» nella categoria Sviluppo Urbano ai China Awards 2018, l’architetto Marco Piva continua ad investire attivamente nell'ex Celeste Impero, che contribuisce per il 30% al fatturato dello Studio.
L’apertura al mercato cinese è avvenuta nel 2011, quando lo Studio è stato incaricato di guardare alla frammentata e anonima zona di Feng Tai, un'area di 300 km quadrati con 2 milioni di abitanti a Pechino, suggerendo soluzioni che la potessero trasformare in un insieme coordinato di edifici e funzionalità. La proposta formulata massimizzava l’utilizzo del territorio, creando soluzioni innovative che hanno aperto allo Studio le porte del mercato. In seguito, sono arrivate diverse chiamate per sviluppare progetti di architettura e di interior design per società e clienti cinesi in grandi città, Pechino, Shanghai, Chengdu, e in altre città minori come Yuhang, Suzhou, Xi’an, che accolgono comunque milioni di abitanti.
«I temi progettuali proposti cercano di creare in ogni occasione particolari collegamenti in grado di dare vita a un rapporto di biunivocità tra la nostra cultura occidentale - specificamente italiana - e quella cinese, alla ricerca di elementi che possano generare particolari spunti strategici e formali», ha spiegato Marco Piva, «Il nostro studio tiene conto delle esigenze di ciascun cliente e lo assiste nello sviluppo dell’intero progetto, dalla fase del concept fino alla realizzazione di master plan che coinvolgono ampie aree urbane destinate a ospitare milioni di abitanti, la progettazione architettonica, nuovi edifici o restauro di esistenti, il recupero del patrimonio culturale e l’interior design, con particolare attenzione ai prodotti customizzati». Oggi nelle città cinesi vivono quasi 800 milioni di persone, con un tasso di urbanizzazione del 70%.
Il mercato cinese delle costruzioni sta cambiando e richiede progetti sostenibili da un punto di vista ambientale e soluzioni di pianificazione intelligenti. Sono pochi i Paesi del mondo in cui è possibile affrontare, come in Cina, progetti urbanistici di grande scala. Progetti che vanno da alcune migliaia ad alcuni milioni di metri quadrati di territori urbani da riconvertire e trasformare o di territori extraurbani da sviluppare per accogliere nuove realtà produttive e abitative.
I master plan che lo Studio Marco Piva è invitato a progettare sono solo parti di immensi Piani di Sviluppo Strategici gestiti dal Governo Centrale o dai governi provinciali, e implicano una forte responsabilità poiché si tratta di agire a grande scala con implicazioni legate alla sostenibilità, alla qualità degli ambienti costruiti, all’uso dell’energia, alla configurazione della struttura sociale delle persone che vi andranno a vivere e a lavorare.
Dal piano urbano di Dianshan Lake, che prevede l’aggregazione di diverse funzioni - residenziale, alberghiera, uffici, svago e cultura sulla riva del lago, a pochi chilometri da Shanghai -, al grande Master Plan di Caofeidian che si affaccia sul mare della baia di Bailohau, fino ai grattacieli affacciati sul lago di Suzhou o sul territorio lagunare di Yancheng, per fare solo qualche esempio dei progetti attualmente in corso. (riproduzione riservata)