Il colossale piano di investimenti in infrastrutture che il governo cinese ha approvato e che prevede lavori per almeno 250 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni, rischia di nascere già superato dai dati consuntivi su almeno due settore strategici per l'economia, energia e trasporti.
Nel 2018, secondo il recente report del World Nuclear Industry Status (Wnisr), Pechino ha investito 91 miliardi di dollari nelle energie rinnovabili e soltanto 6,5 miliardi nel nucleare, bloccato dal 2016. Questo boom negli investimenti in rinnovabili è stato generato dal fatto che nel corso dell’ultimo decennio i costi per la costruzione e la produzione dell’energia solare sono diminuiti dell’88% e del 69% per l’eolico mentre quelli per la costruzione di una centrale nucleare sono aumentati del 23% nello stesso periodo.
Il costo delle rinnovabili è ormai inferiore rispetto a quello del carbone e del gas naturale secondo il rapporto del Wnisr. La produzione di energia solare costa da 36 a 44 dollari per megawattora (Mwh) e quella per l’energia eolica da 29 a 56 dollari per Mwh, mentre nel nucleare, la forchetta varia da 112 a 189 dollari. E questo non migliorerà con le accresciute necessità legate alla sicurezza degli impianti.
Altri dati significativi sull'evoluzione dell'economia nell'ex Paese di mezzo arrivano dal fronte del ministero dell'aviazione civile, uno dei ministeri con un elevato peso specifico nella gerarchia del governo cinese, perché regolamenta di fatto lo sviluppo dell'industria aeronautica, settore chiave dello sviluppo cinese nei prossimi anni.
L’inaugurazione recente dell’aeroporto più grande del mondo, il Daxing, a 46 chilometri da Pechino, il secondo scalo della capitale cinese, che potrà accogliere fino a 72 milioni di passeggeri nel 2025, realizzato in cinque anni e costato 15,4 miliardi di euro comprensivi dei collegamenti stradali e ferroviari, è l'emblema degli investimenti in atto in questo settore.
Il governo ha previsto, infatti, di costruire oltre 200 nuovi aeroporti nei prossimi 15 anni per arrivare, entro il 2035, ad avere 450 scali aerei. Le cifre dell’amministrazione dell’aviazione civile cinese registrano che gli aeroporti del Paese hanno dovuto gestire 1,264 miliardi di passeggeri nel 2018, cioè il 10,2% in più rispetto al 2017.
E le previsioni indicano che la Cina diventerà il primo mercato per l’industria aeronautica del mondo, davanti agli Stati Uniti, già dall'anno prossimo nel 2020. E accanto ai collegamenti aerei , si stanno realizzando nuove linee di collegamenti ferroviari ad alta velocità per le destinazioni di prossimità. I corridoi ferroviari lungo la costa, nel nord, nella Cina centrale e nel sud, assorbiranno almeno 50 miliardi di dollari di investimenti nei prossimi anni.