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Azienda Energetico

Endesa (Enel) vuole aumentare l'attività nel gas in Marocco

La controllata spagnola di Enel sarebbe in trattative avanzate con il governo del Marocco e Office Nationale de Electricité per aumentare la propria partecipazione, attualmente al 32%, nel grande impianto a ciclo combinato di Tahaddart. Endesa è un supporto fondamentale per l'espansione dell'attività di Enel in Nordafrica, anche nel campo delle rinnovabili


09/12/2020 12:08

di Francesca Gerosa - Class Editori

Endea

Endesa è interessata ad aumentare la partecipazione nello stabilimento di Tahaddart in Marocco. La stampa spagnola, La Informacion, ha riferito che la controllata spagnola di Enel sarebbe in trattative con il governo del Marocco e Office Nationale de Electricité per aumentare la propria partecipazione, attualmente al 32%, nel grande impianto a ciclo combinato di Tahaddart, situato 46 chilometri da Tangeri e a 110 da Ceuta.

Endesa gestisce l'impianto gas, a cui partecipano anche Siemens (con una quota del 20%) e Office Nationale de Electricité e per il quale sono in corso progetti di ampliamento. L'impianto è stato realizzato per sfruttare il gasdotto del Maghreb che, provenendo dall'Algeria, attraversa il Marocco. Fonti vicine al dossier hanno riferito a La Información che le trattative sono avanzate.

L'impianto, molto redditizio per Endesa, è stato il primo impianto termico a gas realizzato nel Paese nordafricano. Il progetto è iniziato nel 2003 e inizialmente vi ha partecipato la società statale francese Edf. Ma è Endesa ad avere la gestione, in usufrutto per 20 anni. Enel non ha mai reso noto l'investimento per l'espansione di Tahaddart. Ha solo dettagliato l'investimento previsto per i prossimi tre anni in Spagna e in Portogallo: è pari a 7,9 miliardi, 1,6 miliardi in più di quelli stanziati nel piano 2020-2022.

L'impianto brucia il gas che il Marocco addebita come pedaggio al gas algerino per coprire fino al 10% della domanda di elettricità del paese. L'obiettivo del governo marocchino è raggiungere una maggior indipendenza energetica. Come la Spagna, il Marocco dipende dalle importazioni per soddisfare il proprio fabbisogno energetico. Solo un decennio fa importava il 98% delle risorse per produrre energia. Endesa è un supporto fondamentale per i progetti di Enel in Nord Africa. Quattro anni fa Enel è riuscita a ottenere dal governo marocchino l'aggiudicazione della realizzazione di cinque progetti eolici per un totale di 850 MW insieme al gruppo tedesco, Siemens, e alla società locale, Nareva.

La controllata per le rinnovabili, Enel Green Power, gestisce già 55 MW di energia eolica nel Paese. Lo fa presso il parco eolico Midelt, una joint venture tra Enel Green Power e Nareva. I piani vanno oltre. Il Marocco punta, infatti, al 52% di generazione pulita nel 2030 ed Enel vuole partecipare. Dunque, Endesa è la chiave del gruppo nel Paese.

La controllata spagnola deve affrontare una sfida molto impegnativa nei prossimi anni: la chiusura delle centrali a carbone entro due anni, le centrali nucleari entro il 2035 e il raggiungimento dell'obiettivo di zero emissioni entro il 2050. In quest'ottica Endesa ritiene che gli impianti a ciclo combinato, che comprendono anche quello marocchino di Tahaddart, dovrebbero svolgere un ruolo importante nella transizione verso un'economia decarbonizzata a sostegno delle rinnovabili. Il consolidamento della sede marocchina rende concreta questa strategia. 


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