Snam entra in India attraverso una serie di accordi di cooperazione nella transizione energetica, in particolare nell' idrogeno e nella mobilità sostenibile, con alcune delle più importanti aziende nazionali. Gli accordi sono stati annunciati oggi nell'ambito del summit virtuale tra il presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, e il primo ministro indiano, Narendra Modi.
«Grazie alle partnership con alcuni dei principali gruppi nazionali, facendo leva sulle nostre competenze e sulle nostre tecnologie, abbiamo la possibilità di dare un contributo prezioso in un Paese particolarmente attivo nella transizione energetica e che presenta molte opportunità», ha spiegato Marco Alverà, ceo di Snam, «l'obiettivo di questi accordi è promuovere la crescita dell'idrogeno verde in India e in altri Paesi per decarbonizzare industrie e trasporti nonché sviluppare ulteriormente la mobilità a gas naturale e idrogeno in un grande mercato».
Snam ha avviato con Adani, uno dei principali gruppi infrastrutturali ed energetici indiani, una cooperazione sulla transizione energetica, che si concretizzerà nello studio di progetti legati alla filiera dell'idrogeno in India e a livello internazionale, nonché allo sviluppo del biometano e del biogas e della mobilità sostenibile.
Inoltre, è stato firmato con la controllata Adani Gas Limited, joint venture tra Adani Group e Total SE, un accordo per dare vita a una joint venture paritetica finalizzata a promuovere lo sviluppo dell'infrastruttura di rifornimento a supporto della mobilità sostenibile in India, favorendo l'utilizzo del gas naturale, come previsto dai programmi del governo indiano.
La joint venture, la cui realizzazione è subordinata alla firma di un accordo vincolante, avrà l’obiettivo di realizzare una fabbrica di compressori con tecnologia di Cubogas, società di Snam4Mobility, per l'erogazione di gas naturale agli autoveicoli, da installare nelle stazioni di rifornimento esistenti e in quelle in via di sviluppo.
Snam ha inoltre firmato un accordo con Greenko, uno dei maggiori produttori di energia rinnovabile del Paese, finalizzato ad avviare una cooperazione per sostenere lo sviluppo della filiera dell’idrogeno in India. In base all'accordo, le due aziende potranno collaborare nello studio di modalità di produzione di idrogeno da rinnovabili, nella progettazione di infrastrutture hydrogen-ready e in possibili applicazioni finali sia industriali sia nei trasporti, inclusa la mobilità a fuel cell.
È stato, infine, sottoscritto un memorandum of understanding con Indian Oil, azienda di Stato tra i maggiori operatori energetici integrati del Paese, finalizzato a possibili progetti congiunti per la transizione energetica e nella filiera delle infrastrutture gas, con particolare interesse per iniziative nei settori dello stoccaggio e della liquefazione del gas naturale.
Gli attuali accordi potranno essere oggetto di successivi accordi vincolanti tra le parti, con i quali definire termini e condizioni di implementazione della cooperazione e dei progetti.
Snam, la maggiore azienda europea di infrastrutture energetiche, ha in settembre sottoscritto un accordo di cooperazione strategica con PipeChina, iul colosso delle infrastrutture energetiche cinese, per realizzare e gestire impianti di trasporto, stoccaggio e rigassificazione di gas naturale nel Paese.
Pechino guarda con interesse anche alle sperimentazioni condotte da Snam nel campo dell'idrogeno: la società non solo ha testato per prima l'immissione di un mix di idrogeno prima al 5 per cento e poi al 10 per cento in volume e gas naturale nella propria rete di trasmissione, ma ha anche messo alla prova la prima turbina ibrida a idrogeno al mondo progettata per un'infrastruttura di trasporto del gas naturale.
Snam è presente nel Dragone dal 2018 con la controllata Snam Gas & Energy Services Beijing, e già due anni fa aveva firmato un memorandum per abbattere la Co2 con State Grid International Development, controllata da State Grid Corporation of China, la più grande utility energetica al mondo.
Nei primi nove mesi del 2020 i ricavi hanno superato la soglia dei 2 miliardi, in crescita del 3,9 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, il margine operativo lordo è passato da 1,66 miliardi a 1,67 miliardi di euro, mentre l'utile netto ha raggiunto quota 873 milioni di euro.
«Siamo sempre più forti nella transizione energetica grazie alle acquisizioni nel biometano e nell’efficienza energetica pubblica e privata in Italia e all’avvio della nostra prima iniziativa nell’idrogeno verde con ITM Power», ha commentato Alverà presentando i risultati al 30 settembre.(riproduzione riservata)