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Azienda Finanza

Boom del caffé in Cina e Goglio raddoppia la capacità produttiva

L'azienda di Varese investirà 15 milioni di euro, supportata da Simest, per ampliare la capacità produttiva dello stabilimento di Tianjin, con un impianto all'avanguardia nella tecnologia per il confezionamento del caffè. In Cina dal 2004, Goglio è stata recentemente premiata a Shanghai con il Panda d'oro per l'innovazione


30/06/2021 12:20

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale
Davide Jarach, presidente di Goglio Tianjin

Goglio potenzia la propria presenza in Asia grazie a Simest. L'azienda ha lanciato un nuovo piano di investimenti da oltre 15 milioni di euro della Goglio Tianjin Packaging, la controllata cinese costituita nel 2004 in partnership con Simest, attiva sul mercato asiatico attraverso uno stabilimento a Tianjin attualmente specializzato nella produzione di grandi sacchi per il confezionamento di semilavorati di frutta ad uso industriale.

Il piano verrà sostenuto da Simest che sottoscriverà un aumento di capitale per un ammontare di 6 milioni di euro, di cui 3 a valere sul Fondo di Venture Capital, strumento agevolativo gestito in convenzione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

L'obiettivo dell'operazione è costruire all'interno dello stabilimento di Tianjin un nuovo impianto unico nel suo genere in Cina per dimensioni e per la tecnologia d'avanguardia che permetterà incrementare la capacità produttiva, migliorare la qualità e la tipologia dei materiali utilizzati per i prodotti' in catalogo ed ampliare la gamma di specialità prodotte, introducendo i materiali ecosostenibili e quelli utilizzati per il confezionamento dei prodotti alimentari, soprattutto del caffè.

L'attuale stabilimento si estende su una superficie di 54.000mq, impiega circa 200 dipendenti ed è stato recentemente premiato con il "Panda per l'Innovazione" per gli investimenti in innovazione, ricerca e sviluppo tecnologico.

Goglio mira in particolare a intercettare la sempre crescente domanda di caffè che sta sperimentando la Cina e il mercato asiatico legata alla diffusione di catene come Starbucks, Costa Coffee e anche McDonalds, nonché alla nascita in anni recenti, di catene di caffetterie locali come Luckin Coffee.

«L'ampliamento dell'impianto di Tianjin ci consentirà di incrementare la nostra capacità produttiva e integrarla con nuove soluzioni che adesso non possiamo realizzare, come ad esempio le confezioni per il caffè, settore nel quale abbiamo expertise e leadership riconosciute a livello internazionale», ha spiegato Davide Jarach responsabile Sviluppo Strategico di Goglio Spa e presidente di Goglio Tianjin Packaging.

«Il nostro obiettivo è cogliere le eccezionali prospettive di sviluppo che presentano il mercato cinese e quello asiatico più in generale. In quest'ottica siamo lieti di poter fare affidamento su un partner affidabile come SIMEST, che in questi anni ha fornito un supporto importantissimo alla nostra crescita in questi mercati» ha spiegato l'imprenditore.

«Abbiamo supportato il Gruppo Goglio sin dal suo ingresso in Cina e siamo orgogliosi di continuare a sostenerne l'azione di potenziamento internazionale», ha dichiarato Mauro Alfonso, ceo di Simest, «da 30 anni Simest si propone come partner istituzionale delle aziende italiane che investono all'estero, facilitando le relazioni con le autorità locali e, anche grazie all'intervento del Fondo di Venture Capital, ottimizzando la struttura finanziaria dell'iniziativa».

La Goglio è presente con stabilimenti produttivi in Italia, Olanda, Polonia, Stati Uniti e Cina; in vari paesi europei e nel sud est asiatico sono dislocate sedi commerciali e di assistenza con propri magazzini, oltre a un numero di agenti operanti in tutto il mondo. Fondata nel 1850 a Milano, la Goglio è oggi leader nei settori dell’imballaggio flessibile, degli accessori in plastica rigida come valvole e bocchelli, e degli impianti di confezionamento. L’integrazione di questi elementi è il suo segno distintivo, il Fres-co System. Nel 2020 ha fatturato 352 milioni, di cui il 34% in Ameriuca del nord, il maggiore mercato, e il 7% nel far east, con 1.763 dipendenti. (riproduzione riservata)


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