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5G, Musei Capitolini monitorati con la tecnologia Zte

Il progetto #Roma5G si arricchisce di un nuovo tassello per la sicurezza degli edifici e la loro conservazione attraverso una piattaforma integrata che sfrutta le frequenze 5G, l’infrastruttura Fastweb, le tecnologie Zte e il know-how dell’Università dell’Aquila. Si inizia dal Palazzo dei Conservatori e dalla Sala Esedra del Marco Aurelio


04/02/2020 14:18

di Mauro Romano - Class Editori

Cina

Per adesso si tratta soltanto di due sale all'interno dei Musei capitolini. Il progetto  #Roma5G  si arricchisce comunque di un nuovo tassello per la sicurezza degli edifici e la loro conservazione attraverso una piattaforma integrata che sfrutta le frequenze 5G, l’infrastruttura Fastweb, le tecnologie Zte e il know-how dell’Università dell’Aquila.

La sperimentazione riguarda Palazzo dei Conservatori e la Sala Esedra del Marco Aurelio, dove dallo scorso ottobre sono stati installati otto sensori che registrano con regolarità informazioni sulla struttura.  

“Siamo orgogliosi di essere ancora una volta al fianco di Roma Capitale e mostrare le straordinarie potenzialità del 5G. La rete di quinta generazione è pronta a rivoluzionare il modo di vivere la tecnologia, abilitando servizi prima solo immaginabili a beneficio dei cittadini, delle imprese e della pubblica amministrazione”, ha spiegato Andrea Lasagna, Chief Technology Officer di Fastweb. “Dopo aver dotato la città di infrastrutture a banda ultra larga oggi diamo ulteriore impulso alla valorizzazione di Roma e del suo patrimonio artistico proiettandola nel futuro attraverso l’uso delle più moderne tecnologie”. 

“Questa collaborazione con Fastweb e Univaq è motivo di soddisfazione in quanto ha portato a questa importante sperimentazione nel cuore del Comune di Roma. Un perfetto connubio tra la nuova tecnologia e il patrimonio storico. Il 5G è una tecnologia che permette di realizzare importanti casi d'uso a beneficio non solo del singolo, ma soprattutto di nuovi servizi pubblici e privati", sottolinea  Hu Kun, presidente Europa Occidentale di Zte e Ceo di Zte Italia.

Il progetto  si inserisce nell’ambito del progetto #Roma5G avviato nel 2017 dall’amministrazione capitolina. L’iniziativa nasce  dalla volontà di costruire una piattaforma digitale aperta a partner tecnologici, enti e imprese finalizzata a dotare la città di una infrastruttura innovativa basata sulla tecnologia di quinta generazione, cruciale per l’abilitazione di servizi e applicazioni smart city. 

La sperimentazionesi basa su una soluzione in grado di fornire informazioni in tempo reale sullo stato degli edifici, attraverso la raccolta e l’elaborazione dei parametri strutturali più significativi (come deformazioni, variazioni di umidità, temperatura, inclinazioni) così da segnalare eventuali anomalie e criticità anche in condizioni di emergenza, come durante un terremoto, grazie al posizionamento di speciali sensori in grado di rilevare anche le più minime oscillazioni e variazioni nella struttura degli edifici. 

Con la raccolta e l'elaborazione dei dati di rilevamento, sarà così possibile avviare azioni specifiche e mirate per la prevenzione e la conservazione. La bassa latenza offerta dalla rete 5G consente di minimizzare i tempi di trasferimento delle informazioni dalla rete di monitoraggio al sistema di elaborazione dei dati che, sotto determinate condizioni, è in grado di stimare lo stato di salute degli edifici e di analizzare eventuali criticità attivando, al superamento delle soglie di allarme prestabilite, alert e notifiche tempestive. (riproduzione riservata)


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