L'emergenza coronavirus ha accelerato i tempi. Intermeeting, eccellenza italiana da 20 anni nell’ambito della progettazione ed erogazione di servizi per la formazione e l’aggiornamento scientifico dei professionisti della sanità, garantirà ai medici cinesi un programma di approfondimento sulle patologie infettive emergenti e “di ritorno”. La scelta di quest'ultimo termine non deve trarre in inganno. Il riferimento non è ai positivi da Covid-19 in arrivo nella Repubblica popolare da altri Paesi, con il rischio di riattivare la catena dei contagi nel primo Paese che sembra uscire dalla pandemia
“Il termine di ritorno è corretto, ma in questo caso parliamo proprio di patologie emergenti e ri-emergenti possono. Non si tratta quindi di un corso sul Covid-19”, spiega Croppo, Country Sales Manager di Intermeeting. Il percorso formativo è stato sviluppato in collaborazione con l'Università di Padova e sarà disponibile online su una piattaforma ideata dal ministero della Sanità cinese, che inizialmente sarebbe dovuta partire da maggio. Ma appunto l'epidemia in corso, che prima ha costretto la Cina alla serrata per contenere i contagi e ora sta bloccando l'Europa, ha spinto Pechino a giocare d'anticipo.
Lo scopo è di mettere a fattor comune tutte le conoscenze che possano concorrere alla gestione del contagio da Covid19, all’individuazione di soluzioni rapide e incisive e al contenimento del virus. Le lezioni tenute dagli specializzandi di Padova copriranno la definizione e patogenesi delle malattie infettive emergenti e ‘ri-emergenti’; la catena epidemiologica delle malattie infettive; le implicazioni cliniche e socio-economiche; i metodi di prevenzione e controllo e il ruolo del sistema sanitario nazionale.
“Non è un corso specifico sull'attuale coronavirus, parte dalle indicazioni istituzionali date dall'Organizzazione mondiale della sanità. Misure come il distanziamento sociale infatti già previste e utilizzate in caso di pandemia, sottolinea Croppo. La parte socio-economica, anche con uno sguardo alle modalità di uscita dei Paesi dalle misure restrittive verso il ritorno alla normalità, analizza invece i costi di diverse epidemie che si sono succedute: influenza aviaria, H1N1, zika.
L’esperienza sul campo dei medici italiani e il profilo di riconosciuta autorevolezza delle nostre Università rappresentano, oggi più che mai, un tesoro che tutto il mondo ci chiede di condividere. Persino nei paesi che per primi hanno affrontato il contagio e che oggi temono un’ondata di ritorno”, aggiunge Croppo . Intermeeting è oggi l'unico operatore italiano della formazione sanitaria a distanza ad avere avviato una collaborazione con il ministero della salute cinese. Superata l'emergenza coronavirus altri corsi sono già allo studio, sempre in collaborazione con l'università di Padova. L'elenco include la cardiologia e la cardiochirurgia, ma non sono neppure da escludere corsi, caricati sempre sulla piattaforma realizzata dal ministero della Sanità cinese, che affrontino i risvolti psicologici della crisi innescata dalla pandemia di coronavirus.
Per la società fondata nel 1999 il mercato estero rappresenta uno dei volani della crescita. Negli ultimi anni ha realizzato progetti di formazione in America Latina, in Africa e negli Emirati Arabi Uniti, formando oltre 65mila dottori. Mentre in in Italia la formazione a distanza ha riguardato 45 mila persone. (riproduzione riservata)