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Tecnologie Huawei per l'ecosistema: alert alla polizia su attività illegali

Sono state più di 15 le azioni di verifica intraprese tra cui un blitz della Polizia Provinciale della Città Metropolitana di Napoli, accompagnata dalle guardie WWF all’interno dell’Oasi Cratere degli Astroni


23/11/2021 12:57

di Mauro Romano

Huawei
Wilson Wang, ceo Huawei Italia

Mille segnalazioni acustiche di possibili attività illegali e più di trecentomila registrazioni di suoni della natura: un patrimonio di dati che mostra la necessità di proteggere gli ecosistemi naturali e di studiarne la complessità con l’aiuto della tecnologia. Sono i numeri, raccolti in appena tre mesi da Huawei, nell'ambito della collaborazione con il Wwf all'interno delle riserve di Astroni, Burano e Orbetello.

In seguito a tali alert, sono state più di 15 le azioni di verifica intraprese tra cui un blitz della Polizia Provinciale della Città Metropolitana di Napoli che, accompagnata dalle guardie WWF all’interno dell’Oasi Cratere degli Astroni, ha effettuato il sequestro di un impianto acustico illegale per la cattura di fauna selvatica. 

Le oltre 300mila registrazioni audio provenienti dalle Oasi coinvolte, effettuate dai dispositivi “Edge Audiomoth”, insieme ai dati dei Guardians, consentiranno invece uno studio senza precedenti della biodiversità in ambienti mediterranei, in collaborazione con gli esperti del Centro Interdisciplinare di Bioacustica del Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Pavia.

L’iniziativa ha previsto l’installazione, tra agosto e settembre, nei tre siti pilota delle Riserve Naturali dello Stato e Oasi Wwf Cratere degli Astroni, Laguna di Orbetello e Lago di Burano, e progressivamente in altre 9 Oasi dislocate sul territorio italiano, di due tipi di dispositivi: i cosiddetti “Guardiani della Natura” sono in grado di registrare i suoni fino a 3 chilometri quadrati di distanza e inviare allarmi in tempo reale alle guardie WWF; quelli denominati “Edge Audiomoth” lavorano invece offline, immagazzinando i suoni di questi ecosistemi al fine di condurre successivamente studi finalizzati allo studio e conservazione della biodiversità.

“La tecnologia può offrire un contributo enorme alla risoluzione di problematiche globali complesse e urgenti come la protezione dell’ambiente e la conservazione della biodiversità” - ha dichiarato Wilson Wang, CEO di Huawei Italia. “Siamo da lungo tempo impegnati in progetti di sostenibilità e inclusione in tutto il mondo tramite il nostro programma Tech4All. Siamo quindi molto soddisfatti di essere riusciti a introdurre in Italia, attraverso la nostra partnership con il Wwf e il supporto delle istituzioni locali, un modello efficace in grado di contribuire alla tutela del ricco patrimonio naturale del Paese. “Guardiani della Natura”, insieme ai progetti a favore dei talenti digitali e delle Piccole e Medie Imprese, si inserisce nel programma di Corporate Social Responsibility di Huawei Italia”. (riproduzione riservata)


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