In linea con la tabella di marcia prevista venerdì scorso Huawei ha aperto a Qingpu, in una delle aree di Shanghai proiettate verso il futuro, dopo i centri di Dongguan e Shenzhen nella provincia del Guangdong, un campus di ricerca che ha come obiettivo quello di provvedere innovazione tecnologica a favore della Cina verso un’autonoma e indipendente direzione in un contesto dominato dall’ egemonia americana. Huawei ha riconosciuto per la prima volta che la limitata capacità produttiva di microprocessori in Cina è un ostacolo allo sviluppo delle più avanzate soluzioni tecnologiche.
Lianqiu Lake R&D Campus consta di una superficie di 160 ettari, dieci volte superiore a quella dei quartieri generali di Alphabet’s Googleplex ubicata a Mountain View in California, ed ospiterà a regìme circa 35.000 giovani ricercatori dei quali, il primo gruppo è arrivato in questi giorni ed altri 20.000 si aggiungeranno nel prossimo febbraio dopo le festività del Capodanno cinese per arrivare a 30.000 alla fine del 2026. Il campus è composto da 104 edifici sia per i laboratori di ricerca sia per la vita sociale dei componenti della community con 100 coffee shop, palestre e impianti sportivi.
Una peculiarità è che non tutto lo staff dei ricercatori alloggerà all’interno del campus, secondo i modelli dei dormitori tipici di università e fabbriche: infatti il progetto ha previsto servizi di bus elettrici che collegheranno la nuova stazione in costruzione della linea metropolitana n.17 direttamente con il campus.
Questa circostanza sta creando anche una domanda per quanto riguarda il mercato degli affitti della zona circostante che è cresciuto rapidamente dando un po' di fiato alla ingessata attività immobiliare nella città satellite di Qingpu.
Il progetto, molto ambizioso e costato circa 1,5 miliardi di dollari americani, non solo è nato con lo scopo di sviluppare in casa propria le ricerche su nuovi materiali e tecnologie finalizzate esclusivamente sui microprocessori ma anche quella di attrarre talenti dall’estero dal momento che le attività di Huawei negli Stati Uniti sono in precaria situazione dovuta alle limitazioni imposte dall’autorità americana in questo settore.
Il progetto Huawei, molto autoreferenziale, completa e arricchisce, sempre nell’area di Shanghai, le città satellite, Jading, Fengxiang, Nanhui in Pudong New Area e Songjiang, suburbs destinati allo sviluppo di settori avanzati, quali la cosmesi, biofarmaceutico, medicale e l’intelligenza artificiale. Songjiang è poi collegato nell’ambito dello Yangtze River Delta Region al progetto G60 riconpreso nel 14° Five Years Plan 2021- 2025. Tutto ciò avrà lo scopo di coagulare risorse umane e finanziarie per la riqualificazione dello sviluppo cinese.
Questa pianificazione è stato ribadita dal Presidente Xi Jinping in occasione del discorso di saluto durante il XVI Summit della scorsa settimana dei Paesi BRICS, tenutosi a Kazan , capitale della Repubblica dei Tatari (Tatarstan) sotto l’egida della Federazione russa.
Nella cornice del suo intervento nel quale ha marcato le funzioni dei BRICS, il Presidente Xi ha illustrato in particolare la creazione di AI China-BRICS e di China – BRICS digital education cooperation. Per quest’ultimo progetto la Cina implementerà un programma di educazione digitale per i Paesi BRICS. Saranno aperti dieci centri di educazione nei Paesi BRICS nei prossimi cinque anni e la Cina si farà carico di provvedere opportunità di training per 1000 persone tra insegnanti, studenti e personale amministrativo.
Il tutto si innesta perfettamente nel progetto Huawei che non sarà sicuramente l’unico esempio o strumento di perfezionamento dell’innovazione tecnologica.
È altresì interessante come il Presidente Xi abbia citato un romanzo breve dello scrittore russo di fine ottocento Nikolaj Cernysevskij dal titolo Che fare?, ripreso poi letteralmente da Lenin trasformandone il contenuto in pamphlet politico. Il romanzo originale racconta la storia di una donna che, a fronte delle difficoltà della sua vita, non rimane inattiva ma reagisce: visione didascalica che ha permeato i contenuti del summit dei BRICS della settimana scorsa. (riproduzione riservata)
*presidente di Savino del Bene Shanghai Co. Vive e lavora a Shanghai da 30 anni