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Zte, operazione trasparenza con il centro cybersicurezza

La struttura inaugurata a Roma intende fornire ai clienti globali, ai regolatori e ad altre parti interessate servizi di valutazione della sicurezza e audit, come la revisione del codice sorgente sui prodotti Zte, tra cui 4G e 5G, audit della progettazione della sicurezza,la revisione dei documenti procedurali, test della scatola nera e test di penetrazione.


21/05/2019 15:52

di Mauro Romano - Class Editori

Zte apre il primo centro per la cybersicurezza
Il sottosegretario Angelo Tofalo e con il numero uno di Zte Italia, Hu Kun

Un investimento aggiuntivo rispetto al mezzo miliardo di euro  che Zte ha messo sull’Italia al 2022.  Il colosso cinese delle telecomunicazioni ha inaugurato a  Roma il suo primo laboratorio sulla cyber sicurezza in Europa, e a breve aprirà una nuova struttura in Belgio. Il centro darà lavoro a dieci nuovi specialisti.  L’apertura intende inoltre dare un segnale di trasparenza ai partner commerciali e istituzionali in un momento nel quale, in piena tempesta Huawei, inserita nella lista nera del governo statunitense, l’attività delle grandi cinesi del settore nei Paesi alleati di Washington è messe in discussione.

Il laboratorio di cyber security, spiegano dall’azienda,  intende fornire ai clienti globali, ai regolatori e ad altre parti interessate servizi di valutazione della sicurezza e audit, come la revisione del codice sorgente sui prodotti Zte, tra cui 4G e 5G, audit della progettazione della sicurezza, revisione dei documenti procedurali, test della scatola nera e test di penetrazione.

 "Intendiamo  raggiungere gradualmente gli obiettivi di sicurezza informatica muovendoci in tre fasi”, ha spiegato Zhong Hong,  Chief Security Officer del gruppo di Shenzhen, partecipando all’inaugurazione assieme al sottosegretario alla Difesa, Angelo Tofalo, all’assessore per la  semplificazione del Comune di Roma, Flavia Marzano e il ministro consigliere dell’ambasciata ciense a Roma, Li Bin.

La prima fase è il rispetto di quanto previsto dalle leggi sulla cybersecurity, così come dei regolamenti e standard di settore, nonché dei sistemi di certificazione; in secondo luogo, Zte intende condurre un dialogo aperto per migliorare la trasparenza e instaurare una cooperazione con i clienti e le agenzie di regolamentazione. Terza è ultima fase sarà il sostegno alla nascita di un meccanismo di cooperazione aperta per contribuire alla standardizzazione della cybersicurezza

 La penisola è  una priorità per il gruppo, ha chiarito  Hu Kun, numero uno di Zte Italia. Negli ultimi tre anni  ha investito 200 milioni nel Paese, di cui 20 milioni destinati ai centri per la formazione, la ricerca e l’innovazione nel campo del 5G, in collaborazione con l’università di Tor Vergata e con l’Aquila, e da ultimo al  nuovo centro per la cyber sicurezza appena inaugurato. Zte collabora inoltre  con alcune amministrazioni locali. Ad esempio con l’amministrazione capitolina con un piano per il monitoraggio della sicurezza del Tempio di Giove e del Palazzo dei Conservatori. E all'orizzonte c'è l'intenzione di fare della penisola un hub della logistica, con l'intenzione di farla diventare un centro regionale di riassemblamento e riparazione, capace di soddisfare le necessità di altri Paesi europei

“Non abbiamo alcun problema a mostrare la nostra tecnologia siamo aperti a tutti gli stakeholder”, rimarca il top mangaer. “Siamo in italia  e  vogliamo porre l’accento sulla qualità. Possiamo colloquiare con tutti gli attori del settore, con l’intento di  generare idee anche con il governo”


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