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Italia-Cina, al via la digitalizzazione del patrimonio culturale

Questo l'obiettivo del nuovo Centro di ricerca sino-italiano sul patrimonio culturale che è stato inaugurato la scorsa settimana a Pechino, nell'ambito di un accordo quadro tra la Beijing Union University (BUU) e l'Università Roma Tre


28/11/2024 12:48

di Class Editori - Xinhua/Ceis

settimanale
Michela Addis, docente all'Università Roma Tre

La digitalizzazione del patrimonio culturale, il restauro dei reperti e le tecnologie di scavo archeologico saranno al centro delle attività del nuovo Centro di ricerca sino-italiano sul patrimonio culturale che è stato inaugurato la scorsa settimana a Pechino, nell'ambito di un accordo quadro tra la Beijing Union University (BUU) e l'Università Roma Tre, che si concentra sullo scambio di talenti e sulla collaborazione di progetti comuni. 

«Stiamo costruendo un ponte tra Pechino e Roma", ha dichiarato Michela Addis, professoressa dell'Università Roma Tre, in un'intervista a Xinhua. L'impegno comune dei due Paesi a promuovere l'istruzione, la formazione e la ricerca applicata nella conservazione del patrimonio culturale è stato riaffermato nel Piano d'azione per il rafforzamento del Partenariato strategico globale Cina-Italia (2024-2027).

«I cambiamenti climatici e la digitalizzazione pongono nuove sfide alla conservazione del patrimonio culturale, partenariati come questo sono essenziali per affrontare insieme questi problemi», ha aggiunto Addis.

Sulla transizione digitale del patrimonio culturale, una delle aree di cooperazione prioritarie tra Cina e Italia, è intervenuta anche Costanza Miliani, direttrice dell'Istituto di scienze del patrimonio culturale del Consiglio nazionale delle ricerche, durante la 13ma Settimana della scienza, della tecnologia e dell'innovazione Cina-Italia in corso a Napoli.

«La digitalizzazione non riguarda solo il conservare l'immagine di un oggetto, ma anche correlare l'oggetto con altre informazioni su materiali, composizione, stato di conservazione» ha spiegato Miliani, «confrontando diverse serie di dati, possiamo generare nuove conoscenze».

Zhan Changfa, professore della BUU, ha sottolineato il valore dell'apprendimento del modello di formazione professionale italiano nel settore dei beni culturali. «La teoria italiana del restauro dei reperti culturali, in particolare la fusione di scienza e arte, ha influenzato profondamente la Cina», ha dichiarato Zhan, «il sistema italiano di formazione orientato alla pratica, interdisciplinare e collaborativo a livello internazionale è un modello da cui imparare».

Dopo aver studiato restauro di reperti culturali in Italia, Zhan ha dedicato la sua carriera a promuovere la cooperazione sino-italiana in questo campo. (riproduzione riservata)

 


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