Dalla Banca europea per gli investimenti sono in arrivo risorse fresche per potenziare gli impianti ferroviari del porto di Trieste. All'attenzione del board dell'istituto con sede in Lussemburgo c'è un finanziamento da 39 milioni di euro destinate allo sviluppo e all'efficientamento dell'infrastruttura su rotaia dello scalo giuliano.
Gli interventi serviranno a rafforzare la capacità di Trieste per far fronte alla crescente domanda di carco e ridurre i costi della logistica. Il prestito rientra nell'ambito di un più ampio programma di sostegno alla reti Ten-t, approvato dalla Bei a settembre del 2014 che mette a disposizione dei porti italiani 500 milioni di euro e del quale finora ha usufruito lo scalo di Livorno.
Il potenziamento dei collegamenti intermodali porti-ferrovia lungo il corridoio adriatico, da Bari a Trieste, che vale oltre 212 miliardi, il 14% del totale del valore aggiunto nazionale, è stato al centro del recente Forum di Assoferr Pietrarsa.
Trieste è stata inserita dall'Unione europea tra la infrastrutture prioritarie per sviluppare i collegamenti con l'Asia. In questa cornice e nell'ambito della cooperazione sino-italiana, l'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, presieduta da Zeno D'Agostino, ha siglato con la China Communications Construction Company un memorandum di collaborazione per lo sviluppo di aree industriali nella Repubblica popolare. L'intesa permetterà lo sviluppo di progetti pilota nelle aree di Guangzhou e di Jiangsu, nel retroterra dei porti di Shanghai, Ningbo e Shenzen. Il gruppo cinese e il porto triestino collaboreranno anche per permettere l'attivazione nel territorio regionale da parte del gruppo cinese di uno o più magazzini.
L'Autorità di Sistema, spiega un comunicato, non avrà alcuna partecipazione diretta al rischio dello sviluppo delle piattaforme, ma collaborerà come parte attiva aggregatrice, fornendo supporto alla definizione tecnica dei progetti, alla loro promozione presso le istituzioni e le imprese in Italia e attivandosi per la pianificazione o lo sviluppo di infrastrutture, servizi comuni o strumenti di trade facilitation utili al rinforzo del canale(riproduzione riservata)