«La volontà è quella di non essere più considerata un’azienda Cina-centrica ma un’azienda globale. Insomma un’azienda europea, che gestisce servizi di linea europei». Con queste parole Marco Donati, general manager di Cosco Shipping Lines Italy, spiega la nascita di Diamond Line Gmbh.
Quest’ultima è una neonata compagnia di navigazione europea, più precisamente di nazionalità tedesca e con sede ad Amburgo, cui è stata trasferita l’attività di trasporto marittimo intra-europea finora svolta dalla Cosco Shipping Lines Europe Gmbh. Diamond Line, questo il brand commerciale con cui opererà, mollerà gli ormeggi ufficialmente il prossimo 15 gennaio.
Marco Donati spiega che per l’Italia «non è previsto nessun cambiamento a livello locale, la scelta è quella di rafforzarci su tutte le linee intra-europee per diventare leader anche in questo settore. Siamo senz’altro l’azienda cresciuta maggiormente in questo mercato».
«In Italia nessun cambiamento, abbiamo già un gruppo di persone dedicate a questi servizi sia a Genova, che a Napoli e a Milano. Un gruppo di professionisti concentrati sui mercati intra-Med e intra-Europe. Italia, Turchia e Germania sono le nazioni cardini di Diamond Line», ha precisato il manager.
È la seconda mossa significativa del gigante dello shipping cinese nell'ultimo mese. Il 12 dicembre scorso, a Vado Ligure (Savona) era stato inaugurato il Vado Gateway, il nuovo terminal container partecipato al 50,1% da Apm Terminals, al 40% da Cosco Shipping Ports e al 9,9% da Qingdao Port International.
Vado gateway è la più moderna infrastruttura portuale realizzata in Italia da un paio di decenni e va a completare un investimento complessivo di circa 450 milioni di euro, di cui 180 milioni da parte di Apm Terminals, 43 dei quali in project financing. Il committente dell’opera è l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, che ora ne ha affidato la gestione ad Apm per i prossimi 50 anni.
L’avvio in concreto dell’attività avrà luogo entro febbraio, inizialmente su una prima parte di banchina di 450 metri, ma già dal luglio prossimo si potranno sfruttare tutti i 700 metri che compongono l’infrastruttura. Con fondali a filo banchina di 17,25 metri e un’altezza di ben 4,5 metri sopra il livello del mare, Vado Gateway potrà accogliere e operare senza limitazioni anche le grandi navi portacontainer di ultima generazione se e quando arriveranno nel Nord Tirreno.
La nuova infrastruttura punta a servire, Vado Gateway collegherà i mercati di Nord Italia, Svizzera, Germania e Francia nord-orientale con il resto del mondo. Due sono le linee marittime di Maersk Line, compagnia di navigazione parte del gruppo Ap Moller Maersk così come Apm Terminal, che già da febbraio 2020 arriveranno a Vado Ligure: la prima è il servizio ME2, che collega il Mediterraneo con Medio Oriente e India, e la seconda il servizio MMX, che collega il Mediterraneo col Canada. Le due linee regolari finora scalavano rispettivamente il terminal Sech di Genova e il Lsct di La Spezia.
La capacità di Vado Gateway a regime sarà di circa 900 mila teu all’anno, che uniti ai 250 mila del vicino (e controllato) Reefer Terminal faranno del terminal un porto in grado di superare il milione di teu complessivi all’anno. Dal punto di vista occupazionale saranno circa 390 gli impiegati, di cui 240 a Vado Gateway e 150 a Reefer Terminal. A fine 2020, quando il completamento del terminal sarà pienamente realizzato, gli occupati saliranno a circa 300.