Il gruppo armatoriale Grimaldi di Napoli si prepara a rivolgersi alla navalmeccanica cinese per un’altra commessa di navi, questa volta traghetti, dopo aver recentemente preso in consegna un’altra porta auto.
L’ultima unità entrata in flotta è la Grande Mirafiori, nave Pure Car & Truck Carrier consegnata all'iniziol del mese dal cantiere Yangfan di Zhoushan. Dopo la Grande Torino, entrata in flotta a dicembre del 2018, è la seconda di sette unità gemelle commissionate dal gruppo partenopeo allo stabilimento cinese.
Con una lunghezza di 199,9 metri, una larghezza di 36,45, una stazza lorda di 65.255 tonnellate e una velocità di crociera di 19 nodi è tra le Pure Car & Truck Carrier più grandi sul mercato e può trasportare circa 7.600 Ceu (Car equivalent unit) o in alternativa 5.400 metri lineari di merce rotabile e 2.737 Ceu.
Queste nave, così come le altre della stessa serie, naviga tra Europa e Nord America per trasportare auto nuove prodotto dal gruppo Fiat Chrysler Automobiles. «Il nome di questa unità richiama lo storico stabilimento Fiat, che proprio quest’anno ha compiuto 80 anni. Onoriamo così la lunga e fruttuosa partnership che ci lega da ormai mezzo secolo a una delle più importanti case automobilistiche al mondo» ha speigato Emanuele Grimaldi, ceo dell’omonimo gruppo partenopeo.
Sempre dalla Cina, ma questa volta il cantiere coinvolto è Jinling arriverà il prossimo giugno la prima delle dodici navi ro-ro delle serie G5GG (Grimaldi 5th Generation of Green ships) che il gruppo ha ordinato ad aprile dell’anno scorso per un investimento totale di oltre 800 milioni di dollari. Queste nuove navi, di cui tre destinate al Mar Baltico e le altre al Mediterraneo, saranno capaci di trasportare oltre 7.800 metri lineari di merci rotabili, pari a circa 500 trailer.
Il prossimo investimento sarà ancora in Asia, quasi sicuramente in Cina, perché Grimaldi procederà a ordinare nel giro di poche settimane un’altra serie di traghetti Super Star Class per la controllata finlandese Finnlines. L’imminente commessa per Finnlines, il cui valore supererà i 250 milioni di euro per le prime due unità, segnerà il debutto di Grimaldi Group nella navalmeccanica cinese per navi passeggeri e i cantieri che si contendono l’ordine sono Hyundai Mipo in Sud Corea oltre a Guangzhou Shipyard International, Avic e Jinling, entrambi, controllati da China Merchants) in Cina. Fuori mercato i prezzi offerti da altri poli navalmeccanici europei, compresa Fincantieri.
Il 2019, nonostante le incertezze geopolitiche e il rallentamento del mercato automobilistico, per il gruppo armatoriale partenopeo si preannuncia in crescita dopo una serie di esercizi chiusi con risultati molto positivi. Nel 2018 il fatturato aveva superato i 3 miliardi di euro mentre l’utile netto era stato di 212 milioni.
Emanuele Grimaldi, ceo del gruppo insieme al fratello Gianluca, chiarisce subito che, nonostante il momento congiunturale non facile, «i primi nove mesi dell’anno in corso sono stati migliori dell’esercizio precedente quindi non ci aspettiamo una flessione dei risultati, anzi semmai una crescita».
«Il fatturato nel 2019 è stato stabile, i risultati operativi positivi e in linea con gli anni precedenti. Da quando la crisi è iniziata nel 2008 abbiamo preso atto del fatto che le banche possono prestare meno denaro alle aziende, così abbiamo reinvestito tutti i profitti del gruppo», ha spiegato Grimaldi.
E ha aggiunto: «Nell’ultimo decennio abbiamo aumentato il nostro capitale di oltre 2 miliardi di euro, riducendo notevolmente il nostro debito. Il gruppo rimane focalizzato sulla logistica, che è il fulcro delle nostre attività. C’è una buona possibilità che cresceremo in modo significativo in questo settore sia organicamente che attraverso fusioni e acquisizioni».
Un altro punto di forza di Grimaldi è la diversificazione sia geografica che commerciale. Il gruppo ha sviluppato una significativa diversificazione multidimensionale dei rischi.
«Navighiamo nel Baltico, nel Mare del Nord, nel Mediterraneo, così come nel Sud Atlantico, Nord Atlantico e Africa Occidentale. Serviamo sia passeggeri che merci, e nello specifico diverse tipologie di carico. Possiamo contare anche su un’ampia diversificazione delle classi di asset dalle navi agli uffici, dal porto privato agli edifici cittadini. Questo ci dà una buona resilienza e stabilità nel corso degli anni», ha spiegato il ceo.
Fondato nel 1947, il Gruppo Grimaldi è interamente di proprietà della famiglia Grimaldi, che coniuga una visione globale del mercato con tradizioni e valori familiari. Gianluca ed Emanuele Grimaldi, figli del fondatore Guido, e il loro cognato Diego Pacella, sono gli amministratori esecutivi del gruppo che conta oltre 15 mila dipendenti.
Dopo aver diviso gli asset dai cugini Grimaldi di genova, il gruppo napoletano ha compiuto diverse acquisizioni strategiche leader nel settore dello shipping, con lo scopo di rafforzare la leadership nel business ro/ro, creando altresì un fitta rete di Autostrade del Mare in Europa, sia nel Mediterraneo che nel Mar Baltico, in linea con l'obiettivo dell'Unione Europea di rimuovere carichi dalla congestionata rete stradale.
Nel 2006 i Grimaldi hanno acquisito il controllo di Finnlines, operatore leader nel Mar Baltico e nel Mare del Nord, quotata alla Borsa di Helsinki, che offre servizi per il trasporto di merci e passeggeri in un'area geografica caratterizzata dalla più alta crescita economica d'Europa e nel 2008 ha acquisito la maggioranza della Minoan Lines, operatore greco leader nel settore Traghetti e Ro/R, quotata alla Borsa di Atene ed opera con una flotta di proprietà su rotte sia nazionali che internazionali.