Nei primi nove mesi di quest'anno gli scambi commerciali tra Cina e Stati Uniti hanno toccato un record di 505 miliardi di dollari in crescita del 2,3%, facendo degli Usa il primo partner commerciale della Repubblica popolare. E su questi numeri che si potranno misurare le conseguenze della vittoria di Donald Trump nelle presidenziali americane che potrebbe far rivivere i problemi della sua prima presidenza (2017-2021), quando iniziò una guerra commerciale con la Cina imponendo una valanga di tariffe.
Per questo il portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning, non ha preso tempo nel commentare la vittoria del tycoon e ha avvertito: "in linea di principio, vorrei ribadire che non ci saranno vincitori in una guerra commerciale, che non gioverebbe nemmeno al mondo", riferendosi alle minacce più volte ribadite in campagna elettorale da parte di Trump, di dazi del 60% sui prodotti cinesi.
Le tensioni tra i due colossi sono altissime. Il ritorno alla Casa Bianca potrebbe anche modificare le relazioni tra la Cina e gli Usa dove sul tavolo diplomatico i dossier scottanti sono tanti: dallo status di Taiwan ai dazi nel commercio, dal tema dei diritti umani alla rivalità nell'alta tecnologia.
Il presidente cinese Xi Jinping ha inviato le sue congratulazioni al presidente americano eletto, sperando che i due paesi "andranno d'accordo" e "gestiranno adeguatamente le loro differenze" dopo anni di tensioni. "La storia ha dimostrato che la Cina e gli Stati Uniti traggono vantaggio dalla cooperazione e perdono dallo scontro", ha detto il Capo di Stato cinese a Donald Trump, secondo un rapporto pubblicato dalla televisione statale cinese CCTV.
"Una relazione stabile, sana e duratura tra Cina e Stati Uniti è in linea con gli interessi comuni dei due Paesi e con le aspettative della comunità internazionale", ha affermato Xi Jinping. Si tratta dei primi commenti del presidente cinese dopo la vittoria del candidato repubblicano.
Oggi Xi Jinping ha espresso a Donald Trump la speranza che i due paesi "sostengano i principi del rispetto reciproco, della coesistenza pacifica e della cooperazione vantaggiosa per tutti", secondo la CCTV. Washington e Pechino, ha auspicato, devono "rafforzare il dialogo e la comunicazione, gestire adeguatamente le loro differenze, sviluppare una cooperazione reciprocamente vantaggiosa e trovare un modo corretto affinché' Cina e Stati Uniti possano andare d'accordo in questa nuova era, nell'interesse di entrambi i paesi".
I due leader si sono già incontrati quattro volte e il presidente eletto americano ha recentemente elogiato il suo "rapporto molto forte" con il leader cinese. Ha addirittura affermato che sarebbe riuscito a dissuaderlo dal lanciare un'operazione militare contro Taiwan imponendo dazi doganali del 150% sui prodotti cinesi.
Però le relazioni economiche sino-americane si erano deteriorate durante il primo mandato del presidente eletto, quando lanciò una guerra commerciale contro Pechino. Molti analisti ritengono che la vittoria di Donald Trump potrebbe spingere i leader cinesi a rafforzare un programma di misure contro la crisi economica, in particolare proprio per compensare i futuri eventuali dazi, che colpirebbero un valore di 380 miliardi di dollari di beni cinesi importati nei primi 9 mesi di quest'anno.
Le relazioni tra Cina e Stati Uniti sono state tese per anni, in particolare per quanto riguarda il commercio e la sicurezza, la situazione a Taiwan e nel Mar Cinese Meridionale. Il quotidiano statale cinese China Daily in un editoriale ieri ha descritto la seconda presidenza di Trump come un potenziale "nuovo inizio nelle relazioni Cina-Stati Uniti se l'opportunità che è stata offerta non verrà sprecata". L'amministrazione Biden non ha smantellato le politiche commerciali di Trump e ha continuato a prendere di mira le pratiche industriali cinesi guidate dallo Stato.
A settembre, ha implementato forti aumenti tariffari sulle importazioni cinesi, tra cui un dazio del 100% sui veicoli elettrici, del 50% sulle celle solari e del 25% su acciaio, alluminio, batterie per veicoli elettrici e minerali chiave, nel tentativo di proteggere le industrie strategiche americane. La prossima amministrazione statunitense potrà rafforzare il dialogo e la comunicazione con la Cina per gestire le divergenze, secondo il China Daily.
La minaccia da parte di Trump di imporre tariffe del 60% sulle importazioni statunitensi di beni cinesi pone però importanti rischi di crescita per la Cina. Non solo le tariffe minacciate sono molto più alte di quelle tra il 7,5% e il 25% imposte alla Cina durante il primo mandato di Trump, ma l'economia cinese è anche in una posizione molto più vulnerabile in quanto deve affrontare una forte crisi immobiliare, un gravoso debito pubblico locale e una debole domanda interna.
Le politiche e le "idee sbagliate" degli Stati Uniti nei confronti della Cina hanno posto sfide significative per le relazioni, ha affermato il China Daily, aggiungendo che "un approccio pragmatico alle relazioni bilaterali è essenziale per affrontare le complessità delle sfide globali". La corretta gestione delle relazioni Cina-Stati Uniti, che il giornale ha definito la relazione bilaterale più importante al mondo, "non solo serve gli interessi comuni di entrambi i Paesi, ma inietterà anche maggiore certezza e stabilità nel mondo". (riproduzione riservata)