Confermando il momento favorevole della cantieristica cinese, il cantiere Zhuosan, con base nello Zhejiang, nella Cina orientale, ha vinto una commessa della Marnavi di Napoli, storico armatore del Golfo, fondato nel 1910, per la costruzione di due chemical tanker, che andranno ad arricchire una flotta di 37 unità molto specializzate nel trasporto di prodotti alimentari e chimici, oltre che nell'impiego di servizi anti-inquinamento.
A pochi giorni di distanza dall'annuncio di un doppio acquisto di navi per la controllata Next Geosolutions, Domenico, Mimmo, Ievoli, presidente e ceo del gruppo fondato dal nonno omonimo, ha annunciato la firma della commessa al cantiere cinese per una coppia di navi chimichiere stainless steel duplex da 13.000 tonnellate di portata lorda, con consegna programmata entro le fine del 2026, la prima, e nei primi mesi del 2027, la seconda. L'investimento si attesta circa sui 30 milioni di dollari per ciascuna nuova costruzione.
L'ultima volta che il patron di Marnavi si era rivolto alla cantieristica cinese era il 2017 quando la controllata Marnavi Chem aveva firmato un doppio ordine con il cantiere Wuchan per la costruzione di due chemical tanker da 15.000 tonnellate di portata lorda. La prima, ribattezzata Rita Ievoli, è stata consegnata dal cantiere nel 2023 mentre la seconda non ha mai preso forma perché il costruttore, sperimentata la complessità del lavoro, ha preferito ripensarci.
La flotta Marnavi, che nel 2023 ha toccato un fatturato di 178 milioni di euro, oggi è composta da 37 navi cisterna e chimichiere di portata compresa fra 1.700 e 17.000 tonnellate, rimorchiatori d'altura, platform supply vessel, mezzi antinquinamento a cui si aggiungono quattro navi da lavoro impiegate dalla controllata Next Geosolutions.
In realtà i cantieri Zhuosan sono controllati dal gruppo giapponese Tsuneishi che ha costituito la società nel 2003, facendone un esempio di industrializzazione d'avanguardia non solo per tecnologie e qualità della produzione, ma anche sul piano del wellfare per i dipendenti. Tuttavia è un fatto che la cantieristica cinese sia attualmente all'avanguarda a livello globale, almeno come output.
Nel corso del 2023 la cosiddetta Blue economy, che comprende tutte le attività legate al mare, ha registrato in Cina un indice di sviluppo del 123,5 % e un incremento del 3% delle attività su base annua che fanno ben sperare per il 2024; in particolare nella Great Bay Area, la zona a sud della Cina che comprende Hong Kong e la provincia del Guangdong, l’output industriale è cresciuto del 4% su base annua, secondo quanto emerso nel corso di una recente fiera di settore a Shenzhen.
Una trentina di società cinesi ha perfezionato l'accesso alla borsa raccogliendo fondi per 5 miliardi di dollari americani per lo sviluppo di centrali offshore di wind power, stazioni di trivellamento per petrolio e gas naturale, per la pesca ed il turismo.
I riflessi di questo dinamismo si avvertono anche nella cantieristica, che trae benefici in termini di investimenti e specialmente di tecnologia, con l'effetto che questa industria domina l'intero mercato e lo dominerà in futuro come si evince dalle ultime statistiche. La Cina è leader nella costruzione di navi portacontainer e da crociera, oltre che nelle navi gasiere, quelle RoRo e quelle per le commodities in bulk senza tralasciare il settore militare. (riproduzione riservata)