MENU
Industria

Renault si allea ai cinesi di Geely e abbandona, per ora, i giapponesi

Luca de Meo, il ceo del gruppo francese, ha annunciato un'ampia riorganizzazione produttiva e societaria che prevede una struttura divisa in cinque sub holding, le due principali sono Power (motori) al 50% con Geely e Ampere, per l'auto elettrica, in cui potrebbe entrare anche Total e il produttore di chip americano Qualcomm


08/11/2022 18:01

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale
Luca de Meo, ceo del gruppo Renault

Grandi manovre nell'automotive sulla rotta Europa-Cina: questa volta il protagonista è Renault, che all'interno di un'ampia riorganizzazione produttiva e societaria, ha stretto un'alleanza con Geely, uno dei maggiori produttori cinesi, che oltre alla produzione autoctona annovera nel suo portafoglio il brand Volvo.

La casa francese, controllata dalla stato e guidata dall'italiano Luca de Meo, ha siglato un memorandum d'intesa con Geely, che diventerà socio al 50% di Power e produrrà motori diesel, benzina e ibridi per conto di Renault e altri costruttori tra cui Volvo e Proton. A breve a libro soci potrebbe aggiungersi una major petrolifera (probabilmente Total) con cui sono in corso trattative.

Power partirà con un fatturato di oltre 15 miliardi di euro e un volume di 5 milioni di unità all'anno, già al servizio di 8 clienti. La società disporrà di 17 stabilimenti che riforniscono 130 Paesi, 5 centri di ricerca e sviluppo in Europa (Spagna, Romania e Svezia), Cina e Sud America, e un totale di 19.000 dipendenti in 3 continenti.

Ora si tratta di capire quale sarà la governance della nuova società, una delle cinque in cui il gruppo francese si sta riorganizzando, ma è chiaro fin da subito che per l'industria dell'auto cinese si tratta di un grande passo avanti nell'assicurarsi un accesso al mercato europeo.

Il piano di riorganizzazione annunciato oggi da Renault prevede la creazione di cinque società indipendenti e autonome. Le due principali saranno Power e Ampere. La prima, Power, si dedicherà, come detto, allo sviluppo e alla produzione di motori, mentre Ampere si concentrerà sulle attività elettriche e digitali e sarà quotata in borsa nel secondo semestre del 2023, condizioni di mercato permettendo.

La nuova strategia dovrebbe consentire a Renault di tornare al dividendo già nel 2023, previa riconquista del rating investment grade sul debito.
Nel business plan varato da de Meo, il margine operativo dovrebbe superare l'8% nel 2025 e il 10% entro il 2030, mentre il flusso di cassa potrebbe salire a oltre 2 miliardi di euro all'anno in media nel periodo 2023-2025 e di oltre 3 miliardi di euro all'anno in media nel periodo 2026-2030. La distribuzione della cedola potrà arrivare fino al 35% degli utili generati dal gruppo.

Ampere, la società dedicata allo sviluppo di auto elettriche e attività digitali, avrà sede in Francia e circa 10 mila dipendenti. La società punta a produrre circa un milione di veicoli elettrici per il marchio Renault nel 2031, con una crescita media del fatturato del 30% all'anno. Condizioni di mercato permettendo, Ampere sarà quotata a Parigi nel secondo semestre del 2023. Alla quotazione prenderà parte il colosso americano dei chip Qualcomm con cui Renault ha stretto un'alleanza per collaborare sull'auto connessa. La casa francese manterrà comunque un'ampia maggioranza nel capitale di Ampere.

Al momento, non è chiaro quale sarà il ruolo di Nissan e Mitsubishi nel riassetto di Renault né se parteciperà o meno alla quotazione di Ampere. L'alleato nipponico non ha gradito il coinvolgimento di Geely nella produzione di motori che ha contribuito a sviluppare con ingenti investimenti. Nissan vorrebbe inoltre ridiscutere il peso azionario nell'alleanza. Nel corso della conferenza stampa il ceo di Renault, Luca de Meo, ha preferito non commentare le trattative in corso, anticipando prossime comunicazioni in proposito.

«Gli annunci di oggi sono un nuovo segno della determinazione del team Renault a preparare l'azienda per le sfide e le opportunità future generate dalla trasformazione della nostra industria», ha sottolineato de Meo. «Dopo aver eseguito uno dei piani di rilancio più veloci e inaspettati, aver preparato l'azienda alla crescita assicurando lo sviluppo della migliore linea di prodotti decenni, intendiamo posizionarci più velocemente e meglio della concorrenza sulle nuove filiere del valore automotive: EV, software, nuova mobilità ed economia circolare. L'assegnazione fino al 10% del capitale ai nostri dipendenti contribuirà a promuovere una nuova cultura comune orientata alla creazione di valore». (riproduzione riservata)


Chiudi finestra
Accedi