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Industria

Sace intensifica i rapporti economici con l'Arabia Saudita

Con il regno sul Golfo Persico, che aderisce ai programmi di cooperazione della Belt & Road Initiative, la società per l'export ha firmato un accordo di collaborazione che aiuterà le imprese italiane a entrate nelle commesse dei grandi lavori pubblici per lo sviluppo del paese. Saipem e Salini Impregilo sono i due gruppi tricolori maggiormente attivi nel paese


21/02/2020 12:24

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

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Michal Ron, head of international business di Sace

Si intensificano i rapporti comerciali tra Italia e Arabia Saudita, il più importante, per reddito e popolazione, Paese del Gulf cooperation council, l'organizzazione che riunisce i paesi intorno al Golfo Persico.

Sace, che costituisce con Simest il polo dell'export e dell'internazionalizzazione di Cdp, e il Ministero delle Finanze dell'Arabia Saudita hanno firmato un memorandum d'intesa. Obiettivo dell'accordo, firmato da Michal Ron, Head of International Business di Sace, e da Fahad A. Alsaif, ceo del Debt Management Office, è creare un framework di collaborazione per esplorare nuove opportunità e rafforzare la cooperazione commerciale ed economica tra la Repubblica Italiana e il Regno dell'Arabia Saudita, che è impegnato in un colossale piano di investimenti pubblici nel programma Vision 2030.

Vision 2030, il piano di sviluppo socio-economico recentemente varato dal Governo saudita punta su riforme strutturali, privatizzazioni e sviluppo delle piccole e medie imprese per diversificare l'economia nazionale e innalzare la qualita' della vita nel Paese. Sace, che ha assistito il Governo saudita nella creazione della Saudi Exim Bank, è pronta a continuare in questo percorso di collaborazione fornendo advisory e capacity building. Sta inoltre aprendo un ufficio di rappresentanza a Riyad per aiutare le piccole e medie imprese italiane ad approcciarsi e penetrare il mercato mediorientale.

Nell'ambito dell'accordo, Sace e il Ministero delle Finanze saudita s'impegnano infine a vagliare le migliori soluzioni finanziarie per aumentare le esportazioni italiane nel Paese, sostenendo al contempo la realizzazione di Vision 2030, e a condividere informazioni sulle opportunita' attuali e potenziali nell'interesse di entrambe le Parti, compresi progetti e iniziative in paesi terzi che coinvolgono aziende italiane e saudite.

Le imprese italiane impegnate in quel mercato sono tradizionalmente quelle legate all'oil&gas, fra queste in particolare Saipem, che ha accompagnato dal secono dopoguerra la nascita e lo sviluppo dell'industria petrolifera saudita, rappresentata dall'Aramco, la compagnia di stato, che assicura i principali introiti al bilancio pubblico. L'Arabia Saudita insieme alla Russia è il principale produttore di petrolio al mondo. 

Nel settore delle grandi opere l'Italia è rappresentata da Salini Impregilo, che ha realizzato grattacieli, strade e soprattutto la grande metropolitana di Ryad,oltre a essere impegnata nei primi lavori di un colossale progetto immobiliare sul Mar Rosso, Neom, una smart city interamente alimentata da fonti rinnovabili e robotizzata.

Da alcuni anni il mercato del Regno si è molto aperto anche ai prodotti italiani di consumo, dalla moda, ai mobili al food al food e più in generale, all'Italian style. L'anno scorso le esportazioni italiane sono leggermente cresciute rispetto all'anno prima a 2,9 miliardi di euro (nei primi 11 mesi), ma sono ancora lontane dal picco di oltre 5 miliardi raggiunto nel 2015, prima della caduta dei prezzi del petrolio.

L'anno scorso è, invece, drasticamente diminuito il valore delle importazioni di petrolio saudita, sceso da 2,7 miliardi nel 2018 a poco più di 1,9 miliardi. 


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