Settembre è stato un mese eccellente per le esportazioni italiane, trainate dai mercati extraeuropei. Il saldo del commercio estero extra Ue è quasi raddoppiato a 5,3 miliardi di euro , contro i 2,4 di un anno prima, e in particolaree, è cresciuto l'avanzo per i prodotti non energetici, a 7 miliardi (5,9 nel 2019).
I dati di fonte Istat registrano per l'interscambio commerciale con i paesi extra Ue27 un marcato aumento congiunturale per le esportazioni (+8,3%) e una lieve contrazione per le importazioni (-2,7%).
Il mercato cinese in particolare ha registrato il più alto tasso di crescita per le espotazioni italiane (+33% su base annua), seguito dai mercati del Mercosur (America Latina +16,1%), Svizzera (+15,7%), Turchia (+13,8%) e Stati Uniti (+11,1%).
Nel 2019 l'interscambio con la Cina ha registrato 13 miliardi di esportazioni e 31 di importazioni, mentre nei primi sette mesi di quest'anno l'export verso il Dragone ha subito un calo di quasi il 15% a 6,6 miliardi. Stabili invece le importazioni.
Sono invece fortemente calati gli acquisti italiani da Russia (-41,8%), India (-30,7%), Turchia (-16,1%), Stati Uniti (-15,8%) e Regno Unito (-15,4%, flessioni tendenziali molto piu' ampie della media delle importazioni dai paesi extra Ue27, mentre sono cresciuti gli acquisti dai paesi OPEC (+6,3%).
A settembre 2020, per l'area extra Ue, al netto del Regno Unito, si stima che l'export aumenti del 10,5% su base mensile e del 3,7% su base annua.
L'import registra un lieve calo sul mese (-2,5%) e un'ampia flessione sull'anno (-12,2%). Il saldo commerciale e' pari a +3.974 milioni (era +1.524 milioni a settembre 2019).
L'incremento su base mensile dell'export e' esteso a tutti i raggruppamenti principali di industrie ed e' dovuto in particolare all'aumento delle vendite di beni strumentali (+11,5%) e beni intermedi (+10,6%); minimo e' invece il contributo (0,2 punti percentuali) delle maggiori vendite di energia (+12,6%). Dal lato dell'import, si rilevano cali congiunturali per quasi tutti i raggruppamenti, i piu' ampi per beni di consumo durevoli (-12,1%) e beni intermedi (-4,2%); in aumento solo gli acquisti di energia (+4,2%).
Nel trimestre luglio-settembre 2020, rispetto al precedente segnato da quasi un mese e mezzo di lockdown, l'export segna un aumento del 34,0%, sintesi di forti incrementi diffusi a tutti i raggruppamenti principali di industrie, i piu' elevati per beni di consumo durevoli (+85,7%), beni strumentali (+47,6%) ed energia (+32,6%). Nello stesso periodo, l'aumento congiunturale dell'import (+17,5%) interessa quasi tutti i raggruppamenti ed e' piu' ampio per beni di consumo durevoli (+66,7%) ed energia (+26,7%).
In lieve calo gli acquisti di beni di consumo non durevoli (-2,0%). A settembre 2020, l'export registra una crescita su base annua del 3,0%, cui contribuisce l'aumento delle vendite di beni strumentali (+11,1%) e beni intermedi (+6,3%). L'import, invece, segna ancora una flessione ampia sebbene in attenuazione (-12,4%, da -16,6% di agosto), spiegata soprattutto dal forte calo degli acquisti di energia (-46,7%). Aumentano su base annua gli acquisti di beni intermedi (+11,1%). (riproduzione riservata)