Goldman Sachs ha tagliato le previsioni sul Pil per il 2022 per la Cina dopo una serie di dati economici deludenti per luglio. La banca ora stima una crescita del 3,0% per l'anno contro il 3,3% in precedenza.
Il downgrade riflette una raffica di ostacoli, inclusi vincoli energetici, una nuova ondata di Covid-19 e il continuo crollo del mercato immobiliare, affermano gli analisti in un rapporto.
"Tutti questi vincoli indicano un quadro confuso in cui il governo allenta reattivamente le politiche per arginare ulteriori rischi al ribasso, ma non stimola in modo proattivo per aiutare la crescita". GS riduce le sue previsioni di crescita per il 2023 al 5,3% dal 5,5%, osservando che "le prospettive di crescita per il prossimo anno rimangono altamente incerte e dipendono in modo cruciale dagli sviluppi nel settore immobiliare e dalla politica Covid nei prossimi trimestri".
Intanto le autorità di Pechino guardano alla crescita a lungo termine sostenuta dalla crescita demografica. Le autorità cinesi hanno pubblicato un documento intitolato "Linee guida per un ulteriore miglioramento e attuazione delle misure attive di sostegno al parto", che include una serie di misure di sostegno pre e postnatale e mira a promuovere una crescita demografica.
Secondo il documento, per alleggerire il carico delle famiglie, il Paese attuerà anche politiche abitative preferenziali.
Il testo pubblicato dalla Commissione statale per gli affari sanitari in collaborazione con altre 16 agenzie indica misure che includono "il miglioramento della qualità dei servizi di assistenza alla maternità e all'infanzia, il miglioramento delle politiche di congedo di maternità, alloggio e benefici fiscali" e persino "la promozione di un ambiente di lavoro a misura di bambino" secondo quanto riferito dall'agenzia Xinhua.
Negli ultimi anni in Cina è cresciuto il numero delle persone coperte dall'assicurazione maternità, fa notare l'agenzia. Nel 2021 si è arrivati a 240 milioni di persone, 1,5 volte in più rispetto al 2012. (riproduzione riservata)