Sabato 9, a Pechino, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è stata inaugurata la prima cattedra universitaria italiana in Cina, che sarà operativa dalla prossima primavera, sotto la direzione di Romano Prodi, già presidenta del Consiglio italiano e della Commissione europea.
La Agnelli Chair of Italian Culture ospitata e gestita dal China-Europe Philanthropy Innovation Research Center (CEPIRC) della Università Beida di Pechino, fra le prime al mondo, è stata ideata e promossa dalla Fondazione Agnelli, in collaborazione con il TOChina Hub dell’Università di Torino.
«La Agnelli Chair, la prima nata in questo Paese su iniziativa di un’istituzione non-profit europea, è un ponte che costruiamo per stimolare la comprensione reciproca e la collaborazione pacifica tra i nostri paesi», ha sottolineato John Elkann, presidente di Fondazione Agnelli e di Exor, presentando l'iniziativa, «racconterà con orgoglio alla Cina il meglio della cultura italiana, di ieri e di oggi, e al contempo rafforzerà il dialogo con il mondo cinese in tutti i suoi aspetti. Un obiettivo
particolarmente importante nelle fasi di incertezza e di tensioni globali come è l’attuale».
Alla presentazione hanno partecipato i vertici dell’Università di Pechino e del CEPIRC che hanno firmato l’accordo che regola la Cattedra il cui obiettivo dichiarato è avvicinare agli studenti e ai docenti della prima università cinese la cultura italiana in tutti i suoi aspetti.
Racconterà alla futura classe dirigente del Paese il contributo che l’Italia ha storicamente offerto e tuttora propone non solo nel campo delle arti, ma anche della creatività, della conoscenza scientifica e tecnologica, dell’economia e della società. Parallelamente la Cattedra favorirà il dialogo tra le culture italiane e cinesi, migliorando la reciproca conoscenza.
La cattedra è strutturata secondo un’idea innovativa: a rotazione in ciascuno dei due semestri accademici (term) sarà designato uno/una titolare, da scegliersi fra docenti ed esperti prestigiosi e brillanti, non necessariamente solo italiani, che sappiano restituire una visione della cultura italiana storica e contemporanea, analizzandone le principali determinanti in ambiti che spaziano dalle discipline umanistiche e artistiche alle scienze naturali, sociali e applicate.
Ciascun docente titolare della Cattedra risiederà a Pechino per un periodo fra i due mesi e mezzo e i quattro, ricevendo uno stipendio e la copertura delle spese da parte dell’Università di Pechino, grazie al rendimento del patrimonio donato dalla Fondazione Agnelli, che ammonta a 2,5 milioni di euro. Sarà anche un ambasciatore della cultura italiana nel paese, stabilendo contatti con le comunità accademiche cinesi nella sua materia, dialogando con gli studenti per stimolare il loro interesse per l’Italia.
Inoltre, la Cattedra intende stabilire e rendere permanenti occasioni di dialogo a due vie tra Cina e Italia, rendendo più profonda la reciproca conoscenza. Per questa ragione la Agnelli Chair sarà collocata all’interno del CEPIRC, che è una struttura autonoma dell’Università dedicata proprio a sviluppare legami culturali con l’Europa e nata dal lavoro di anni del Forum filantropico Italia-Cina, guidato da Romano Prodi e Giovanni Andornino dell’Università di Torino, di cui la Fondazione è membro sin dalla prima edizione. Saranno inoltre coinvolti nelle attività del Dipartimento di Italianistica dell’Università di
Pechino e dell’Istituto Italiano di Cultura in Cina. (riproduzione riservata)