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Azienda Agricoltura

Arborea porta in Cina latte e latticini sardi, mascarpone in testa

La trading company aperta in febbraio a Shanghai ha già venduto per 700 mila euro e punta a 2 milioni di euro l'anno prossimo. Ma il mercato potenziale è amplissimo perché i cinesi apprezzano qualità e sapore del latte italiano organico. Nel 2018 l'export di latte nel Dragone è cresciuto del 47% in volune e del 35% in valore. E oltre alla Cina tira molto anche il Sud Corea


19/09/2019 16:44

di Franco Canevesio - Class Editori

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Francesco Casula, direttore generale di Arborea

Uno dei mercati esteri più importanti per il latto sardo di Arborea, attiva nella produzione e nella filiera di trasformazione, sta diventando la Cina. «Abbiamo aperto lo scorso febbraio Arborea Trading Shanghai che ha ottenuto tutte le certificazioni per lo sdoganamento e l'import,pratiche molto complesse,» ha spiegato a Mf Milano Finanza  Francesco Casula direttore generale di Arborea. «Attraverso la filiale, abbiamo portato in Cina le nostre proposte di prodotto già trasformato, cinque tipi di specialità dal latte alimentare, alla panna, al mascherpone, yogurt e formaggi duri».

In poco più di 6 mesi Arborea Trading Shanghai ha venduto per oltre 700 mila euro. «L'obiettivo adesso è presidiare il mercato e arrivare ai 2 milioni di euro nel 2020,» ha rivelato Casula attraverso i canali di vendita delle pasticcerie, catene di produzione di dolci e di preparati alimentari, l'e-commerce, i supermercati e il food service. Tra i formaggi duri Arborea punta sui similari del grana padano, il Grana Campidano Arborea, ma è il mascherpone il prodotto più gettonato.

«Ci siamo fatti le ossa con gli altri mercati asiatici in cui esportiamo già da cinque anni, Hong Kong, Macao, Vietrnam, Filippine e Corea del Sud. La Cina è più grande ed è quella che merita più attenzioni. Al suo interno ha tante specificità, per questo ha bisogno di un approccio dedicato», ha raccontato Casula.

«Negli altri paesi asiatici abbiamo un rapporto commerciale con gli importatori che comprano i nostri prodotti e decidono la politica di canale e i prezzi. In Cina il business va gestito in maniera diversa. Per questo abbiamo aperto senza nessuna consulenza Arborea trading Shanghai con cui importiamo direttamente i nostri prodotti. In questo modo siamo noi che facciamo tutto. Perché questi sono mercati che cambiano rapidamente: solo se sei lì con personale cinese a presidiarli riesci a conquistarli», sostiene Casula.

Il futuro? «Non escludo di andare a caccia di un partner cinese produttore di latte per condividere una dinamica comune di business», ha confessato Casula. Che, intanto, si prepara a portare il suo marchio a due fiere, entrambe a Shanghai a novembre, entrambe orientate all’importazione di prodotti di alta qualità: la Ciie, China International Import Expo, promossa dal presidente Xi Jinping, la prima fiera in Cina dedicata esclusivamente all’importazione di prodotti e servizi, dal 9 all'11, e l'FHC, Food & Hotel China, fiera di settore dal 12 al 14.  

Per i latte sardo organico il potenziale di mercato nel Dragone è enorme. I consumatori cinesi e orientali, più in generale, apprezzano particolarmente la qualità e il sapore del latte italiano che nel 2018 ha registrato crescite record in Estremo Oriente con un +47,8% in Cina (in volume)  e +88,9% in Corea del Sud.

«La produzione e i consumi del latte dividono il mondo in due: l'Asia occupa la prima posizione nel panorama internazionale rappresentando il 30% della produzione globale, seguita dai Paesi dell'Unione europea (28%), il Nord e Centro America (18%) e infine Sud America, Africa e Oceania,» ha spiegato Luciano Negri, presidente del Comitato Italia della Federazione del latte, «a guidare l'ondata positiva dei consumi in Oriente per il settore lattiero-caseario è la Cina, la cui importazione dall'Italia del latte alimentare del 35% in valore economico».

Arborea, un'eccellenza della produzione italiana nata nel 1956 nell’omonimo comune in provincia di Oristano, all'epoca area paludosa appena bonificata, oggi distretto agroalimentare, consorzia 230 allevatori di aziende cooperative che producono oltre 200 milioni di latte bovino ogni anno, il 90% della produzione regionale e il 3% di quella nazionale.

La cooperativa possiede oltre 30 mila mucche di razza frisona e bruna e coltiva anche 8.000 ettari a foraggio per alimentarle: una gestione integrale della filiera che nel 2018 ha fatturato 163 milioni di euro e conta di chiudere sullo stesso livello anche il 2019. Circa 150 milioni di litri vengono trasformati direttamente in latte fresco o in altri prodotti derivati come le mozzarelle e il dolce sardo, un formaggio tipico. Sono circa 40 milioni i litri latte della divisione industriale venduto così com'è.

Da un paio d'anni Arborea  ha ampliato la produzione di yogurt acquisendo, nel 2018, un impianto specializzato: Trentinalatte, presente sul mercato con i brand Trentina e Collina Felice. Un bel colpo, visto che l'azienda è stata riportata in Italia dopo essere stata venduta prima agli svizzeri e poi ai tedeschi della holding Livia.

Ancora nel 2018 ha acquisito in Toscana Caplac, a Capannori (Lucca) cooperativa che opera nel lattiero-caseario col marchio S.Ginese, distribuito in tutta la regione e parte della Liguria. Nei quattro stabilimenti Arborea, due in Sardegna, uno in Trentino e uno in Toscana, lavorano circa 400 dipendenti. 


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