Quasi mezzo milione di wine lovers cinesi ha seguito un webinar che presentava i vini italiani nel contesto della prossima fiera Wine to Asia che si svolgerà a Shenzen dall8 al 10 giugno grazie alla partnership tra Veronafiere-Vinitaly e Pacco Communication che ha sede a Shenzhen.
Saranno Tre giorni di incontri, degustazioni e opportunità di networking dove produttori provenienti da tutto il mondo potranno incontrare i più importanti buyer asiatici. L’attesa cresce perché il segnale di “alto gradimento” oltre che dal numero di presenze on line trova conferme nei dati diffusi dal team della piattaforma Pinduoduo, uno dei grandi player dell’e-commerce per l'agroalimentare della Cina, e dal presidente del Consorzio Vino Chianti Giovanni Busi.
«La crescente domanda di Chianti in Cina è una notizia molto importante per noi che stiamo lavorando per imporci sempre più come protagonisti in Cina. E' una sfida fondamentale: la Cina oggi rappresenta circa il 5% del mercato globale del vino Chianti, ma alla luce delle dimensioni enormi di questo mercato, e vista la crescita importante che il Chianti sta avendo in terra cinese da alcuni anni a questa parte, crediamo che possa diventare uno dei mercati più importanti per noi a livello mondiale, se non il più importante in assoluto fra qualche anno», ha commentato Busi .
La Cina, nei primi difficili sette mesi del 2020, ha importato dall’Italia 45 milioni di euro di vino, in calo del 39,2%, sui 74 milioni di euro dello stesso periodo del 2019, per un 1,28% delle spedizioni totali (in calo dal 2% del 2019) ma resta un mercato di grande interesse perché la flessione è dipesa solo dagli effetti della pandemia, e sta già mostrando chiari segnali di ripresa.
Il Consorzio Vino Chianti è stato anche protagonista alle fiere cinesi Interwine Canton e QWine di Qingtian. In particolare, a Canton, ha messo in vetrina 10 aziende ed un bancone dedicato alla denominazione con 24 etichette di 14 aziende, proponendo una degustazione orizzontale dell’annata 2016 di Chianti Riserva. A Qingtian il Consorzio è tornato sempre con 10 aziende, per un totale di 74 etichette, ed una degustazione dedicata al Vin Santo del Chianti Doc, con un collegamento virtuale dall’Italia.
«Il vino fa parte della vita e della cultura italiana e rappresenta gioia e condivisione», ha detto Cecilia Costantino, rappresentante dell’Italian Trade Agency a Guangzhou ai follower del live streaming di Pinduoduo. I clienti di Pinduodu hanno acquistato più di 20.000 articoli dal “Padiglione Italia” e hanno contribuito a incrementare le vendite complessive di vino italiano sulla piattaforma del 160% nel giorno del livecast.
Fondata nel 2015, Pinduoduo opera solo sui cellulari. La Gmv (gross merchandise volume) totale per la piattaforma è cresciuta del 73% a 1,46 trilioni di Rmb (214,7 miliardi di dollari) per i 12 mesi terminati a settembre 2020, con una base di utenti di 731 milioni di acquirenti attivi annuali.
Pinduoduo ha guidato il settore anche nel numero di utenti medi giornalieri il 12 febbraio e il 13 febbraio, i primi due giorni del Capodanno cinese. (riproduzione riservata)