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Azienda Agricoltura

Boom dell'export di ortofrutta italiana in Cina grazie al kiwi

Il dato relativo al primo semestre 2020 è emerso al McFrut di Cesena, la più importante fiera di settore, in corso quest'anno in versione online. La partecipazione di produttori cinesi, 87, è la più numerosa tra quelle estere. L'export di kiwi, frutto di un recente accordo tra i due paesi, è stato determinante. Prossimo lo sbarco nel Dragone anche per le pere e le mele


09/09/2020 11:48

di Stefano Catellani - Class Editori

settimanale

La buona notizia è arrivata dal direttore dell’ICE a Pechino Giampaolo Bruno: «Nei primi sei mesi del 2020, nonostante la pandemia da Covid 19, l’export di frutta e verdura italiana in Cina è aumentato del75% rispetto allo stesso periodo del 2019 e l’apertura dell’export di kiwi, frutto di un recente accordo tra Italia e Cina, ha certamente contribuito a questo positivo risultato». In valori assoluti, ha poi precisato Bruno, la crescita dell'import cinese di ortofrutta dall'Italia è passata da 12,5 a circa 22 milioni di dollari, secondo i dati delle Dogane cinesi.

Un segnale importante in apertura della seconda giornata di Macfrut Digital (www.macfrutdigital.com) che unisce le Fiere di Rimini e Cesena on line in attesa di tornare in presenza nei padiglioni nel 2021, dal 4 al 6 maggio.

«Il commercio di ortofrutta tra Italia e Cina ha un potenziale di sviluppo ancora tutto da cogliere ma il Belpaese ha già iniziato a scaldare i motori con un’impennata dell’export dell’87% nei primi mesi del 2020», ha confermato nell'intervento di questa mattina Ma Hongtao, direttore generale dell’Agricultural Trade Promotion Center e ministro dell’Agricoltura e degli affari rurali della Repubblica Popolare Cinese, «oggi gli scambi commerciali tra Cina ed Europa sono una calamita capace di attirare l’attenzione da tutto il mondo».

«Cina e Italia sono partner commerciali fondamentali in quanto situati agli estremi dell’antica e moderna Via della seta. Oggi la nostra nuova missione è collegare l’Asia e l’Europa e promuovere il commercio tra Oriente e Occidente e quello ortofrutticolo, in particolare, potrebbe essere un ottimo inizio per avviare questo processo», ha aggiunto la signora Ma.

In fase pre-Covid, la bilancia commerciale si è chiusa con un disavanzo a favore della Cina di circa 100 milioni di dollari. La differenza tra i 130 milioni di dollari di ortofrutta che il colosso asiatico esporta in Italia e i 26 milioni di dollari di prodotti freschi italiani venduta in Cina, per il 98% kiwi freschi, che hanno fatto volare il fatturato di export.

Se dalla Cina verso l’Italia i prodotto più esportati sono aglio, zenzero, frutta esotica e ortaggi asiatici, l’Italia sta lavorando bene con il kiwi, la cui esportazione ha subito un’impennata nei primi due mesi di quest’anno grazie alla visita risolutiva del ministro cinese dell’agricoltura. In minor misura l'Italia esporta limoni e arance rosse mentre si attende la chiusura degli accordi bilaterali per aprire il mercato asiatico anche alle arance bionde, nonché alle mele e pere.

Fino a domani sulla speciale piattaforma online predisposta per questa edizione (www.macfrutdigital.com) i 400 espositori registrati e provenienti da tutto il mondo : 87 solo dalla Cina che è la grande speranza di una nuova via di export incontreranno visitatori e buyer in modalità virtuale. I visitatori regfistrati, gratuitamente, potranno accedere agli stand digitali, dialogare, chiedere informazioni e prendere contatti per eventuali incontri di business, mentre gli espositori utilizzeranno gli stessi spazi virtuali per incontrare i buyer. 

Il 2020 segna il 50° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Cina e Italia. Il Padiglione Nazionale Cina-Agri a Macfrut Digital rappresenta un capitolo importante nella storia delle relazioni sino-italiane.

Tanti gli espositori cinesi che hanno voluto partecipare al confronto on line. «Siamo molto aperti alle relazioni internazionali, lavoriamo insieme per garantire sia in export che in import prodotti di alta qualità e riserviamo grande attenzione alla sicurezza alimentare», ha sottolineato Elvis Lai, general manager di Hejiang Agricoltural Develoment.

Quello cinese a Macfrut Digital è  un vero e proprio Padiglione Nazionale che mette in vetrina 30 tipologie di frutta fresca, frutta lavorata, oltre 20 tipologie di verdure fresche, prodotti vegetali trasformati e macchinari per la lavorazione.

Il tema delle norme da armonizzare, spesso con grande fatica e tempi lunghi, è un problema, ribadito anche dal vicepresidente della commissione agricoltura del Parlamento Europeo Paolo De Castro. «Stiamo lavorando e stiamo lavorando sodo perché l’Asia e la Cina sono sbocchi di grandi importanza per i produttori agricoli europei. Possiamo migliorare i nostri accordi accelerando i protocolli specifici per ogni prodotto e valorizzando le filiere bio e le coltivazioni certificate a basso impatto ambientale».

Il prossimo prodotto made in Italy che potrà sbarcare in Cina saranno le pere dopo arance rosse, limoni, kiwi, spezie, conserve vegetali e nocciole.

L’export cinese verso l’Italia è focalizzato sulle verdure surgelate ma come hanno ribadito i produttori che espongono al Macfrut Digital, tra cui Sinolychee, Baishun, Beibuwan e Zizania China, ci sono molte opportunità anche sul fresco, partendo dal Litchi e dal Durian, il re della frutta asiatica. Nelle vetrine virtuali dei loro padiglioni i produttori cinesi hanno portato 30 tipologie di frutta tra quella fresca e quella lavorata, e oltre 20 tipologie di verdure tra quelle fresche, i prodotti vegetali trasformati e i macchinari per la lavorazione.

Dalle analisi condotte dall’Ice sul mercato cinese emerge una sempre maggiore propensione dei consumatori verso l’acquisto di prodotti di alta qualità e caratterizzati da una forte sicurezza alimentare. I consumi cinesi anche in tema di frutta e verdura quindi si sposteranno verso modelli più simili a quelli europei e questo potrebbe favorire i produttori italiani se sapranno unire le forze e fare un salto deciso verso l’internazionalizzazione dotando le imprese, spesso piccole, di tutte le competenze che servono sui mercati mondiali.

«La Cina e l'Italia sono state entrambe colpite dalla pandemia, ma sono due civiltà storiche unite delle antiche e moderne Vie della Seta, i due Paesi hanno una nuova missione: collegare l'Asia e l'Europa a beneficio del mondo»,  spiegano da Cina-Agri.

L'anno 2020 in particolare segna il 50° anniversario dell'instaurazione delle relazioni diplomatiche tra Cina e Italia. Il Padiglione Nazionale Cina-Agri con una grande scala e vari prodotti comporrà sicuramente un capitolo importante nella storia delle relazioni cine-italiane. Varie caratteristiche della frutta e della verdura cinesi affondano in ambienti naturali e riflettono la diversità e la bellezza della vita.

«Crediamo che Macfrut possa essere un'ottima opportunità e vetrina espositiva. Attraverso la vetrina, esporremmo frutta e verdura. Dietro la vetrina, presenteremo un'affascinante vista della Cina».

Dei 13 miliardi di valore dell’ortofrutta made in Italy, l’export ne rappresenta 8,4 ha ricordato Macfrut Renzo Piraccini, preesidente di McFrut

«L’export, tra gennaio e maggio, è riuscito a mettere a segno un +7% rispetto allo stesso periodo del 2019. Un verso segnale di svolta», ha ricordato.

 Al di fuori dell’Europa, le partecipazioni più significative sono invece quelle dalla Colombia, dal Cile, dalla Repubblica Domenicana e dall’Africa e in Asia la Thailandia, dove è arrivato a a conclusione da pochi mesi il negoziato  per l’esportazione delle mele italiane, mentre c’è già il via libera per le mele italiane a Taiwan.


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