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Azienda Agricoltura

Carne suina, crolla l'import cinese, prezzi in altalena

L'anno scorso l'import della Cina è diminuito del 45%, ma quest'anno ci potrebbe essere una leggera ripresa secondo un report di Rabobank. Ma tutto dipenderà dalla fase post-Covid. Intanto i prezzi sui mercati mondiali restano volatili


07/02/2023 12:57

di Franco Canevesio - Class Editori

settimanale

Volatilità dei prezzi dei cereali, malattie animali e, soprattutto, l'economia cinese. Sono queste le tre voci destinate a pesare in maniera cruciale sui mercati mondiali della carne suina per tutto il 2023. Lo sostiene il rapporto Global Pork Quarterly di gennaio curato da Rabobank secondo cui i tre driver, messi insieme, renderanno volatili i prezzi sui mercati mondiali.

La Cina, in realtà, è il punto interrogativo più grande. Rabobank prevede una certa volatilità nel mercato suino cinese fino al primo trimestre del 2023, a causa di un'impennata dell'offerta a breve termine e della debolezza della domanda dovuta agli elevati tassi di infezione da covid dopo l'allentamento della politica di tolleranza zero attuata dal governo contro la pandemia.

Gli interrogativi sono tanti. «Potrebbe esserci - prosegue il report - una domanda repressa nei canali di ristorazione e c'è anche un grosso dubbio su quanto forte potrebbe essere l'attesa impennata, una volta che la situazione tornasse normale alla luce delle sfide macroeconomiche». Detto questo, Rabobank rimane positiva sul mercato del paese del Dragone.

«Pur avendo una visione ribassista sulla performance a breve termine, siamo ottimisti sulla ripresa della domanda una volta che l'ondata covid si sarà assestata e l'attività sarà tornata alla normalità», cita il report. D'altra parte le importazioni di carne suina in Cina nel 2022 sono diminuite del 45%, ma si prevede un leggero aumento nel 2023.

La Cina è la destinazione principale delle esportazioni brasiliane di carne suina, che copre il 42% del volume totale. Rabobank prevede un aumento del 2% su base annua dei volumi di esportazione quest'anno. Anche Vietnam e Filippine continueranno a registrare una crescita della produzione di carne suina, nonostante le sfide poste da inflazione, peste suina africana e volatilità del commercio.

«L'economia del Vietnam e con essa la sua domanda di carne suina è cresciuta - sostiene il report - tuttavia, le epidemie di malattie animali hanno inciso sulla redditività della filiera suinicola. I piccoli allevatori stanno uscendo dal mercato e il consolidamento continua. Nel 2022 la produzione è aumentata dell'11,4% rispetto all'anno precedente e la crescita dovrebbe continuare nel 2023. Con l'aumento dell'offerta interna, le importazioni sono diminuite rapidamente».

Nelle Filippine la produzione è aumentata costantemente, ma anche le importazioni di carne suina sono aumentate, grazie ai forti prezzi locali e all'estensione delle riduzioni tariffarie da parte del governo. Invece le importazioni dovrebbero rallentare quest'anno con l'aumento della produzione locale e il calo dei prezzi. (riproduzione riservata)


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