Un piano d'azione con orizzonte al 2025 per sviluppare al meglio la cooperazione scientifica e tecnologica con la Cina. Lo ha messo a punto la Farnesina. Gli esperti del ministero degli esteri hanno individuato otto ambiti di collaborazione per intensificare il collegamento tra ricerca, alta formazione e industria.
Il ventaglio di settori comprende fisica, geofisica e spazio; materiali avanzati; ambiente e energia; urbanizzazione sostenibile; nuove tecnologie per il patrimonio culturale; agricoltura; scienze della vita, salute e benessere; e da ultimo tecnologie per la fabbrica intelligente.
“L’Italia ha nell’Europa la partnership strategica e la completa condivisione nella ricerca scientifica e tecnologica. Con la Cina, l’Italia dovrà concentrare le risorse su segmenti di massimo interesse e vantaggio, per accrescere la propria competitività sui mercati dell’innovazione. È fondamentale che il sistema cinese continui a muoversi verso maggiore trasparenza, qualità e apertura alla collaborazione internazionale”, si legge nel documento.
“La reciprocità nel trattamento dei ricercatori italiani ed europei in Cina è un elemento chiave per assicurare una collaborazione in Ricerca e Innovazione che sia equilibrata e mutualmente vantaggiosa”, continua il testo, “pur riconoscendo i passi avanti che sono stati fatti nell'assicurare accesso reciproco ai programmi di finanziamento per R&S, esiste ampio margine per migliorare ulteriormente la trasparenza e la prevedibilità dell'ecosistema cinese”.
In ambito spaziale il piano punta tra gli altri obiettivi all'elaborazione di applicazioni satellitari per la mappatura rapida del suolo, utili in caso di emergenza “ Integrando diversi strati informativi queste immagini possono permettere analisi pre e post evento della viabilità, di disporre di informazioni catastali e di molte altre informazioni fornite dalla sensoristica in-situ”, ricorda il documento. Altro punto di collaborazione sono lo sviluppo di nuovi materiali per applicazioni in campo ingegneristico, ambientale e industriale; nonché per le comunicazioni (fotonica e quantum tecnology) o per la sensoristica avanzata.
Previsto anche o viluppo congiunto di soluzioni innovative per l’integrazione dell’energia rinnovabile in contesti urbani, abbinando qualità architettonica e riduzione dell’energia convenzionale per aderire agli obiettivi delle New Energy Cities (Cina) e del Patto dei Sindaci (Italia-Europa). In ambito di urbanizzazione Italia e Cina guardano invece, tra le altre ricerche, a progetti pilota su scala di quartiere o di complessi edilizi terziari e di servizio, con uso di soluzioni tecnologiche eco-sostenibili, con collaborazione limitata alle fasi di progettazione.
Progetto pilota è anche quello delle “smart chain” su filiere agroalimentari in grado di garantire la qualità e sicurezza alimentare, attraverso la tracciabilità su tutta la catena del cibo, dalla produzione alla distribuzione; progetto pilota “fattoria del mare” su controllo e tracciabilità dei prodotti alimentari derivanti dall’acquacoltura, per garantire la qualità del prodotto ittico attraverso la tracciabilità di tutta la filiera produttiva. E sempre in ambito agroalimentare si lavora a sistemi di gestione della salute animale e a una “value-chain” per aumentare il valore dell’informazione digitale al consumatore, mediante applicazioni blockchain e di Intelligenza.
Nel pieno dell'emergenza coronavirus la collaborazione in campo sanitario riguarda invece i dispositivi biomedici innovativi: robot medici e per l’assistenza e monitoraggio dei pazienti, ingegneria tessuti nuove terapie, medicina personalizzata; sviluppo di esoscheletri. Rilievo viene inoltre dato alla ricerca applicata sulla bioinformatica per la diagnostica innovativa e alla telemedicina con un programma pilota sulle scienze della vita. (riproduzione riservata)