L'agricoltura è uno dei pilastri più forti per la crescita economica dell'India e, in base ai piani del governo, la trasformazione di questo settore è fondamentale per raggiungere l'obiettivo di crescita dell'8% di PIL nei prossimi anni. Parallellamente, il mercato indiano delle attrezzature agricole è un grosso bacino di investimenti e ha un grande potenziale per l'export delle aziende italiane.
Dopo il 2020, anno della pandemia, "già dai primi mesi del 2021 si può registrare un lento ma progressivo ritorno alla normalità, anche grazie ad una veloce campagna di vaccinazione iniziata a fine gennaio e che ha già coinvolto oltre otto milioni di persone, che lascia ben sperare per una ripresa delle nostre esportazioni, soprattutto nella componentistica e nelle nuove tecnologie per un'agricoltura più efficiente e produttiva" è la previsione di Fabrizio Giustarini, responsabile dell'ufficio di Mumbai dell'Agenzia ICE che segue da vicino gli sviluppi.
Il settore delle attrezzature agricole in India ha raggiunto il valore di circa 11 miliardi di euro nel 2019 e si prevede che raggiungerà circa 14,6 miliardi di euro entro il 2024, secondo i dati dell'Ice. Sempre più agricoltori hanno iniziato a sostituire il proprio bestiame con attrezzature meccaniche nelle proprie attività agricole, soprattutto per quanto riguarda la lavorazione del terreno, la semina, l'irrigazione, la protezione delle piante e la trebbiatura e così via.
"Il settore della meccanizzazione agricola in India è attualmente sostenuto da una serie di fattori come la facile disponibilità di credito, gli incentivi governativi per l'accesso al credito e per l'attrazione degli investimenti esteri, l'aumento della produttività agricola, la comparsa dell'agricoltura a contratto e i provvedimenti volti all'aumento dei redditi rurali -ha spiegato Giustarini ad Askanews- Il governo indiano ha confermato, anche negli ultimi provvedimenti di bilancio, il proprio impegno per lo sviluppo rurale, da attuare anche attraverso la meccanizzazione agricola ed i ripetuti inviti del primo ministro Naredna Modi alle aziende estere ad investire nel Paese".
L'obiettivo del governo indiano è "aumentare la resa delle coltivazioni agricole attraverso l'intervento tecnologico, lo sviluppo dell'agricoltura biologica e l'aggiunta di valore attraverso la lavorazione degli alimenti". In questo contesto "il settore agricolo riveste un'importanza ancora più significativa in quanto costituisce la principale fonte di reddito per oltre il 70% del Paese", ha ricordato il responsabile dell'Ufficio Ice di Mumbai parlando ad askanews.
Il settore, quindi, è uno degli snodi per i futuri sviluppi dell'export italiano: "Il mercato presenta una forte componente di complementarità con l'offerta tecnologica italiana, non solo per quanto riguarda la meccanizzazione vera e propria (macchinari), ma soprattutto per le soluzioni offerte in tema di ottimizzazione dell'uso delle risorse (acqua, terreno, coltivazioni) e per la riduzione degli sprechi durante la coltivazione e nel post raccolto", ha sottolineato Giustarini.
E la "presenza di aziende italiane in India con investimenti produttivi nel Paese e la crescita delle nostre esportazioni nel periodo pre-covid, sono il riconoscimento tangibile di un'offerta tecnologica di primissima qualità ad un costo sostenibile in un mercato dove, ancora oggi, il fattore prezzo è in molti casi un elemento determinante per la scelta del fornitore".
"L'emergenza sanitaria legata alla pandemia ha causato nei primi mesi del 2020 un vero e proprio 'esodo' degli agricoltori verso i loro villaggi di origine che, paradossalmente, ha creato una maggiore domanda di meccanizzazione; d'altro canto la diminuzione di domanda di prodotti agroalimentari creata dalla stessa emergenza, ha rallentato i piani di investimento in rinnovamento e sostituzione delle attrezzature agricole non più rispondenti alle nuove esigenze", ha spiegato, sottolineando che il progressivo ritorno alla normalità "lascia ben sperare per una ripresa delle nostre esportazioni".
Attualmente, secondo i dati dell'Ice relativi al 2019, l'Italia è quarta come Paese partner nel settore delle Macchine per la raccolta e la trebbiatura, con 6,75 milioni di dollari, dopo Cina, Thailandia e Giappone. È invece al terzo posto nel settore dei Trattori dopo Thalandia e Giappone con 1,27 milioni di dollari, dato sempre relativo al 2019. I dati del 2020 hanno fatto registrare una drastica contrazione, rispettivamente -26,99% e -56,40%, ma le previsioni sono di ripresa. (riproduzione riservata)