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Azienda Agricoltura

L'ortofrutta italiana punta a crescere sulla nuova Via della Seta

La proposta è emersa al China Day, evento inaugurale del McFrut di Rimini, la principale fiera europea di settore, fino al 9 settembre. Si tratta di puntare per il commercio con la Cina sul porto di Ravenna e sullo hub del mercato ortofrutticolo di Padova, accorciando i tempi con nuove linee lungo il canale di Suez


07/09/2021 10:57

di Stefano Catellani - Class Editori

settimanale
Renzo Piraccini, presidente di McFrut

In occasione dell’Anno Internazionale della Frutta e della Verdura proclamato dall’Assemblea Generale dell’Onu parte una nuova linea di sviluppo tra Italia e Cina: una “Via della Seta” dedicata alle specifiche esigenze del settore.

«Creare un hub logistico nel nord-est potenziando il porto di Ravenna e il mercato ortofrutticolo di Padova puntando su nuove linee attraverso il canale di Suez per valorizzare i prodotti italiani, anche rispetto a quelli spagnoli, e stringere una grande alleanza sul mercato cinese».

Lo ha proposto il presidente di Macfrut, Renzo Piraccini, al forum Italia-Cina, che ha aperto The China Day l’evento digital sulla piattaforma macfrutdigital.com che si è traformato nell’anteprima di Macfrut – Fieravicola 2021 che fino al 9 settembre accenderà i riflettori sulle filiere dell’ortofrutta, delle uova e dell’allevamento avicolo. Da Rimini Expo Center il forum ha lanciato più di una proposta per implementare il business tra i due paesi. 

«Per l'Italia, la Cina ha enormi potenzialità come mercato di consumo e come produttore, è interesse comune favorire lo sviluppo nelle relazioni tra le imprese dei due paesi, e come Macfrut ci adopereremo per questo», ha promesso Piraccini,  «l’Italia, e in particolare il nord-est, può fungere da piattaforma per le merci deperibili cinesi destinale al centro ed est Europa, così come può divenire un hub strategico per le merci europee destinate in Cina attraverso il canale di Suez, che è la via più breve di collegamento».

«Al momento i tempi di trasporto tra Italia e Cina sono più lunghi di 5-7 giorni rispetto a quelli della Spagna dal porto di Algeciras, e questo ci penalizza. Ecco perché la riduzione dei tempi di trasporto è un tema centrale, e per questo penso che un ruolo lo possano giocare il porto di Ravenna e il mercato Ortofrutticolo di Padova», ha spiegato Piraccini.

Daniele Rossi, presidente del porto Ravenna, ha dato la propria disponibilità. «Il nostro porto ha relazioni con la Cina da molti anni e alcune aziende cinesi sono insediate da noi con strutture e persone. Ravenna è il porto riferimento del centro nord Italia per l’agroalimentare e sta affrontando un piano di espansione per ammodernare gli impianti, realizzare nuove banchine e approfondire i fondali fino a 14,5 metri», ha specificato Rossi, «nei prossimi quattro anni investiremo circa 1 miliardo di euro per fare del porto l’hub commerciale più importante dell’Adriatico, punto di riferimento per la Cina”.

Dello stesso avviso Maurizio Saia, presidente mercato ortofrutticolo di Padova (Maap). «Il nostro è uno dei mercati più grandi d’Italia, il primo per import/export con i paesi dell’est, Sudafrica e Sudamerica. Il fatturato è di 400 milioni, cifra che ha subito una flessione per l’interruzione dei rapporti con la Russia compensata però dall’ampliato con nord ed est Europa e Balcani», ha spiegato Saia.

«La nostra posizione geografica è importante, siamo a pochi chilometri da Venezia e qualcuno in più da Ravenna, e per questo ci proponiamo come hub strategico per la Cina. In proiezione abbiamo richieste da Spagna e sud Italia di avere in affitto capannoni frigo, e su questo abbiamo investito per dare nuove offerte per il settore ortofrutta», ha rivelato.

Guang Defu, ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese presso le Nazioni Unite, si è soffermato sul 2021 anno internazionale dell’ortofrutta.

«Frutta e verdura hanno un ruolo chiave nell’alimentazione, l’Oms consiglia l’assunzione di 400 grammi al giorno. Le statistiche Oms evidenziano 3,9 milioni di decessi nel mondo riconducibili a una scarsa assunzione di frutta e verdura. Secondo l’ultimo rapporto Fao l’apporto insufficiente di frutta e verdura causa il 14% di decessi per tumori gastro intestinali, 11% ischemie, 9% ictus. Il 2021 è stato dichiarato dalla Fao anno internazionale di frutta e verdura» ha detto Defu.

«Come Cina crediamo nella centralità di questi prodotti, tanto che siamo i principali consumatori e produttori nel mondo. Nel 2020 in Cina la produzione di verdura è stata di 750 milioni tonnellate, 290 milioni tonnellate di frutta. Nel 2020 la Cina ha importato 6,73 milioni di tonn di frutta e 466mila tonn. di verdura. Il valore dell’import/export ha superato 35 miliardi di dollari, mentre il commercio di ortofrutta Cina-Europa ha quasi raggiunto i 2 miliardi di dollari. Il forum rappresenta una grande opportunità di scambio tra Europa e Cina nell’ottica di una reciproca cooperazione», ha proseguito l'ambasciatore.

«Le importazioni in Cina di frutta e verdura fresca sono in rapido aumento per la crescita economica del paese che ha portato a un innalzamento del reddito delle famiglie e il consolidamento di una classe media», ha ricordato Giampaolo Bruno, direttore di Ice-Agenzia di Pechino.

Nei primi 7 mesi 2021 le esportazioni cinesi di ortofrutta sono cresciute del 4%, le importazioni del +33,8%. Nel 2020 la Cina è stato il quinto esportatore mondiale di frutta per un valore di 16,7 miliardi dollari, di cui quasi il 5% verso i paesi Ue. A livello globale è stato il terzo importatore per 14 miliardi di dollari, meno dell’1% dai paesi Ue.

«Negli ultimi 10 anni l'export cinese di ortofrutta è cresciuto del 75% in 10 anni, mentre le importazioni si sono moltiplicate per 3,9 volte», ha ricordato Bruno. 

Vincenzo Colla, assessore allo sviluppo economico della regione Emilia-Romagna, ha sottolineato che l'export regionale verso la Cina crescerà quest'anno del 21%, confermando le ottime relazioni tra la sua regione e il paese del Dragone. «L’ortofrutta è una filiera identitaria e strategica per la regione, e la Romagna può divenire una grande piattaforma per la qualità del prodotto e gli investimenti» ha concluso Colla..

Il Forum si è concluso con l’intervento di diversi produttori cinesi (erano 101 quelli che hanno aderito alla vetrina su Macfrut Digital) che hanno presentato i loro prodotti.

Per Macfrut si tratta della prima fiera in presenza di settore in ambito europeo dopo oltre un anno e mezzo di relazioni virtuali. E proprio per la grande voglia di “vedersi di persona” registra numeri impensabili sino a pochi mesi fa: 800 espositori in rappresentanza di undici settori dell’intera filiera, presenza straniera al 20% con importanti new entry, adesione dei grandi player italiani del settore, oltre 500 buyer internazionali accreditati in collaborazione con Ice-Agenzia, oltre 50 eventi nel corso della tre giorni, prove tecniche in campo in una grande area nei padiglioni.
 
Al centro di tutto l’ortofrutta, settore strategico dell’agroalimentare italiano con oltre 15 miliardi di euro (un terzo destinato all’export), che ha registrato nei primi 5 mesi un balzo in fatto di export: +9,4% in quantità e +11,9% in valore (Fonte Ice-Agenzia). Regno Unito a parte a causa della Brexit (-34,1%), l’ortofrutta made in Italy cresce su tutti i suoi principali mercati: +13,3% in Germania, +6,5% Francia, +14% Austria, +7% Svizzera, +22,1% in Spagna, +18,5 Paesi Bassi. In calo invece, sempre nei primi 5 mesi, le importazioni che evidenziano un -9,2% in quantità e un -9,6% in valore. (riproduzione riservata)


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