Le esportazioni di prodotti agroalimentari dei paesi dell'Unione Europea verso la Cina hanno registrato la maggiore riduzione rispetto alle altre destinazioni con un calo di 878 milioni di euro, pari a -8%, a settembre di quest'anno rispetto al 2023. Questo si spiega, in particolare, con le riduzioni delle esportazioni di carne suina, cereali e prodotti lattiero-caseari.
Lo conferma l'ultimo rapporto sul commercio agroalimentare dell'Ue, pubblicato dalla Commissione europea, che delinea le tendenze commerciali relative al mese di settembre 2024. Male, anche se meno peggio della Cina, l'export Ue verso la Russia, in calo di 552 milioni di euro pari a un -11% rispetto al 2023. Il ribasso è dovuto alla riduzione dei volumi esportati in molte categorie agroalimentari, in particolare liquori e alcolici e vino e prodotti a base di vino.
Sono state invece Stati Uniti e Regno Unito le principali destinazioni delle esportazioni dell'Unione Europea. Le esportazioni dell'UE hanno raggiunto 19,6 miliardi di euro nel settembre 2024, con un aumento del 5% rispetto al mese precedente e del 3% rispetto al settembre 2023. Da gennaio, le esportazioni cumulative dell'UE hanno raggiunto 175,5 miliardi di euro, il 2% in più rispetto allo stesso periodo del 2023.
Le esportazioni dell'Ue verso gli Stati Uniti hanno registrato il maggiore incremento rispetto al 2023: +2,2 miliardi di euro, in rialzo dell'11%. Questo, soprattutto, a causa dei prezzi più alti per le esportazioni di olive e olio d'oliva. Il Regno Unito è stata la destinazione con il secondo maggiore incremento del valore delle esportazioni dell'Ue: 1,1 miliardi di euro in più, pari a un +3% rispetto allo stesso periodo del 2023.
L'analisi di settembre fa il paio con quella dell'Istat relativa al mese di novembre 2024 per l'Italia che ha evidenziato un avanzo commerciale con i paesi extra Ue27 pari a +5,908 miliardi di euro rispetto a +6,084 miliardi dello stesso mese del 2023. Il deficit energetico (-3,894 miliardi) è stato inferiore rispetto a un anno prima quando era -5,256 miliardi mentre l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici si riduce da 11,340 miliardi di novembre 2023 a 9,802 miliardi di novembre 2024.
I dati di novembre confermano il trend negativo verso Cina (-19,5%), Stati Uniti (-11,1%) e Giappone (-7,7%) e “marcati aumenti” su base annua delle esportazioni verso Turchia (+37,7%), paesi Opec (+19,3%), paesi Asean (+12,9%) e Regno Unito (+10,9%).
Registrano, invece, una forte crescita tendenziale le importazioni da Stati Uniti (+40,3%), India (+10,7%), Svizzera (+6,1%), Paesi Mercosur (+5,2%) e Asean (+4,5%). Per contro, diminuiscono le importazioni dagli altri principali paesi partner extra Ue27, con le riduzioni tendenziali più ampie per Regno Unito (-20,8%) e Paesi OPEC (-9,5%). (riproduzione riservata)